“Un’ora per la vita”.E’ lo slogan. tradotto in concreto, dell’iniziativa assunta dai dipendenti di Riso Scotti a Pavia nella lotta al coronavirus.
I dipendenti diretti, i collaboratori esterni e i professionisti che lavorano per Riso Scotti hanno scelto spontaneamente e su base completamente volontaria di devolvere un’ora (o più) del loro compenso in una raccolta a favore del sistema ospedaliero cittadino: in 48 ore è stata raggiunta la cifra record di 51.540 euro, un valore che consente l’acquisto di 5 ventilatori polmonari da destinare al Policlinico di Pavia. È nato un comitato promotore all’interno dell’azienda, che ha avuto l’idea, in pochissimo tempo l’ha condivisa e ha raccolto un favore pressoché unanime da parte di tutti i lavoratori – operai, impiegati, dirigenti, collaboratori. Una community spontanea di “persone per altre persone”, unita dal desiderio di rendersi utile.
“È di dominio pubblico la scarsità di materiali e infrastrutture atte a gestire l’emergenza, così come è altrettanto nota la situazione di urgenza che caratterizza la Regione Lombardia. Questa iniziativa, semplice e diretta, è qualcosa in più e di diverso rispetto ad una donazione – afferma Alessandro Giani, promotore per primo dell’iniziativa – è un rispondere di cuore ad un’esigenza da parte di chi non può donare cifre importanti, ma sacrifica qualcosa di davvero proprio a favore di chi in questo momento ha bisogno. Un piccolo gesto di solidarietà, per donare una grande speranza e magari salvare una vita!”.
L’azienda ha accolto il gesto dei propri dipendenti con profondo rispetto e anche con l’orgoglio di vedere una manifestazione così concreta, delicata ed umana di quel senso di appartenenza che caratterizza Riso Scotti, dove si vivono e condividono i momenti belli e quelli più difficili proprio come si fa in una grande famiglia.
Una generosità e una spontaneità che non sono passate inosservate, al punto che il presidente della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo ha voluto incontrare i rappresentanti del comitato promotore per esprimere il proprio apprezzamento a nome di tutto il personale sanitario.
Da segnalare un’altra iniziativa, “Aiutiamoli ad aiutarci“. E’ il nome che si è dato il gruppo di cittadini pavesi: “Tutto è nato dalle pizze fatte portare al reparto di Malattie Infettive grazie a una piccola raccolta fondi organizzata su Facebook – spiega Claudia Rocchini, la fondatrice-. “Il giorno dopo ho ricevuto una telefonata da Niels Migliorini, amministratore delegato di Moka Sir’s, che mi ha manifestato la volontà di mettere a disposizione macchine per il caffè e capsule al personale dei reparti maggiormente sotto stress in questo periodo. Da lì al coinvolgimento di Riso Scotti e Galbani, il passo è stato breve: non solo caffè (15.000 capsule), ma anche merendine, muffin, plumcake, crackers, barrette (2800 monoporzioni a settimana fino a fine emergenza), formaggi, salumi e yogurt (650 porzioni a settimana fino a fine emergenza)”.
“Abbiamo apprezzato l’iniziativa lanciata da Claudia e, come azienda presente sul territorio da 65 anni, subito ci siamo sentiti in dovere di dare il nostro contributo al San Matteo di Pavia, in particolare al personale ospedaliero che affronta in prima linea questa situazione di emergenza” spiega Niels Migliorini, Amministratore delegato di Moka Sir’s SpA”.
“Quello che stiamo vivendo è un momento di unione, di partecipazione, di condivisione. Un pensiero di grande stima va a chi ci sta proteggendo e curando, cercando strenuamente di riportare alla normalità nel minor tempo possibile il nostro quotidiano” dichiara Dario Scotti, presidente Riso Scotti SpA
“Anche noi di Galbani abbiamo voluto fornire un piccolo contributo. Crediamo importante fare sentire concretamente la vicinanza di tutte le persone della nostra azienda – che tanto deve al territorio pavese – ai medici, agli infermieri ed agli operatori sanitari del Policlinico San Matteo – commenta Ennio Caiolo, Direttore generale Galbani Formaggi -. Forniremo settimanalmente i nostri prodotti a tutto il personale sanitario in prima linea nel fronteggiare questa emergenza. Un gesto spontaneo per trasmettere il nostro profondo senso di gratitudine“.
Nelle foto: i dipendenti del Gruppo Scotti e i rappresentanti di “Aiutiamoli ad aiutarci”
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