Il dibattito sull’utilizzo del glifosato in agricoltura non si è mai spento. Come è noto dal novembre 2017 i paesi dell’Unione Europea hanno votato a favore dell’utilizzo di prodotti contenenti glifosate per altri 5 anni con 18 voti a favore, 9 contrari tra cui l’Italia e un astenuto. Il nostro paese ha adottato misure limitative vietandone l’uso nei luoghi frequentati da “gruppi vulnerabili” (scuole, ospedali, parchi pubblici) e vietandone anche l’uso in agricoltura su culture prossime alla raccolta. L’Utc (Unione tutela consumatori) di Novara parte con una iniziativa che il suo presidente, l’avvocato Alberto Fregonara, intende richiamare per porre l’attenzione sul tema, dichiarandosi in pieno accordo con la posizione del Governo. Anzi, vuole andare oltre, promuovendo un progetto per garantire il consumatore sulla certezza della salubrità degli alimenti: la produzione di farine indenni, coinvolgendo la filiera produttiva, a cominciare dagli agricoltori. Su questa strada trova consensi anche da Coldiretti Novara Verbano Cusio Ossola, con la sua presidente Sara Baudo. “In alte parole – dice Fregonara – vogliamo dare corso a in iniziaitive che incentivino la produzione e la commercializzazione di alimenti sulla cui qualità e provenienza sia possibile esrcitare un controllo da parte dei consumatori e delle istituzioni”.
Alla presentazione del’iniziativa il biologo dell’Asl Lorenzo Galvani ha illustrato i risultati di alcuni studi in contrapposizione tra loro sui possibili effetti causati dall’uso dell’erbicida glifosate
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