Con 2,46 milioni di ettari l’Italia si colloca al primo posto in Europa per superficie coltivata a
biologico. Ma il record è insidiato dalle importazioni, cresciute del 40 per cento, in
controtendenza rispetto al dato dell’UE. Significa che a fronte di una crescente di prodotti bio
da parte dei consumatori italiani, il nostro Paese è preso di mira da concorrenti che non
sempre assicurano l’effettiva appartenenza dei prodotti a questo settore. Il settore più
bersagliato è quello dei cereali: nel giro di un anno l’import di grano bio – rileva Coldiretti – è
aumentato di oltre trenta volte, passando da 1,5 milioni di chili a 32 milioni. Incrementi record
anche per gli ortaggi, cresciuti dell’84%; aumenti pure per l’olio d’oliva (+15%) con l’Italia al
primo posto tra i Paesi importatori: basti pensare che lo scorso anno ne sono entrati oltre 24
milioni di chili, oltre la metà del totale importati in tutta Europa. E il Made in Italy? Coldiretti
sollecita un marchio bio italiano per tutelare agricoltori e consumatori.
Una valanga di bio (olio compreso) ma non Made in Italy
di Gianfranco Quaglia
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