“Un Sacco Green”. Non è soltanto uno slogan, ma il risultato di una collaborazione tutta italiana tra Linea Verde, uno dei maggiori produttori italiani di ortofrutticoli freschi e pronti al consumo e leader nel settore della quarta gamma (insalate lavate, adciugate e confezionate) e una filiera industriale di eccellenza, capitanata da Novamont di Novara con Ticinoplast e Carton Pack. Un Sacco Green è la gamma di insalate in busta a marca DimmidiSì in confezione biodegradabile e compostabile, derivata da materie prime di origine vegetale, da riciclare con la frazione organica dei rifiuti. Il film dell’involucro è costituito da strati di tipi diversi di Mater-Bi, la famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili di Novamont, selezionati per ingegnerizzare una soluzione di imballaggio.
Secondo un sondaggio di Nielsen, presentato al MARCA dello scorso gennaio, il 62% dei consumatori è convinto che le aziende produttrici siano le principali responsabili dell’utilizzo della plastica come componente degli imballaggi nel comparto alimentare – sempre in base alla stessa ricerca la plastica è percepita come “altamente inquinante” dall’87% degli italiani – mentre solo il 15% attribuisce responsabilità ai retailer. Al contempo, però, pur riconoscendo al Governo responsabilità marginali, il 22% crede che sia proprio lo Stato a poter fare di più per ridurne l’utilizzo. Per il 47% dei consumatori sono invece le aziende produttrici a doversi impegnare per ridurre l’impiego della plastica negli imballaggi. Il 18% dei consumatori riconosce anche le proprie responsabilità e ammette di avere un ruolo nell’utilizzo di questo materiale nei pack dei prodotti.
Alessandro Ferlito, direttore commerciale di Novamont, commenta: “Il nuovo pack biodegradabile e compostabile delle insalate pronte DimmidiSì è il frutto di della collaborazione in essere da anni tra Novamont e una filiera altamente tecnologica, secondo una logica di partnership totale, per offrire soluzioni ready to go nel campo dell’imballaggio alimentare. Soluzioni, appunto, perché in grado di trovare alternative per ridurre l’uso delle plastiche tradizionali negli imballaggi alimentari”.
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