Per contenere la diffusione della peste suina africana gli esperti della Commissione europea, al termine del loro sopralluogo in Piemonte, hanno suggerito di posare una recinzione con reti metalliche per impedire l’uscita dei cinghiali dalla zona infetta. Lo ha comunicato l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa alle organizzazioni professionali agricole: il perimetro delimitato è di circa 275 chilometri. La Società Autostrade dovrà rafforzare le recinzioni già esistenti e, non appena il piano di eradicazione della peste suina sarà definito, si dovrà avviare la realizzazione di un nuovo di una nuova recinzione, esterna a quella autostradale esistente.
“Un lavoro estremamente oneroso – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – che non dovrà sottrarre risorse ai fondi stanziati dal Ministero per ristorare le aziende agricole danneggiate”.
Il direttore di Confagricoltura Piemonte Ercole Zuccaro sottolinea che “il valore del patrimonio suinicolo piemontese, stimato per difetto dal Ministero delle Politiche agricole, ammonta a 240 milioni di euro. Le principali regioni produttrici, che insieme al Piemonte sono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana, portano questo importo a oltre 1,4 miliardi di euro”.
“Ringrazio innanzitutto tutti i rappresentanti delle associazioni – dichiara l’assessore regionale Marco Protopapa – che hanno dato la disponibilità ad affrontare insieme questa importante emergenza, a partire dalle attività di monitoraggio. I commissari europei hanno preso atto che lo scenario dell’emergenza Psa in Piemonte e Liguria risulta molto differente da quello di Polonia e Belgio, a partire dai territori con zone in piano nei paesi europei e una densità di cinghiali per chilometro quadrato nettamente inferiore rispetto a quella di Piemonte e Liguria. Questo comporta che non sia applicabile lo stesso metodo di azione precedentemente utilizzato per l’estirpazione del virus ma poter utilizzare azioni emergenziali con decreti e ordinanze specifiche. Occorre quindi un’azione immediata per rafforzare le delimitazioni all’interno dell’area infetta, ovvero A7/A26/Bretella Predosa Novi dove ci sono già importanti barriere, con una probabile ulteriore recinzione della zona buffer cuscinetto. Al tempo stesso è necessario che la Regione Piemonte possa attuare un significativo piano di depopolamentoper contrastare l’emergenza riducendo la popolazione di almeno l’80 per cento. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sull’emergenza PSA utile anche per la nomina del commissario straordinario che ci auspichiamo possa avere pieni poteri”.
Per quanto riguarda gli indennizzi alle aziende agricole del comparto zootecnico suinicolo l’Assessorato regionale all’Agricoltura si è attivato per poter recuperare dei ristori a favore delle aziende suinicole inserite all’interno delle aree infette mentre è in corso un intervento presso il Ministero della Sanità per modificare le note applicative della legge 218/88 relativa ai ristori alle aziende zootecniche.
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