Di fronte alla tragedia del terremoto che ha colpito il Centro Italia, con un enorme e sconvolgente bilancio di vittime ancora non definitivo, passa naturalmente in secondo piano la dimensione dei danni causati al mondo agricolo: stalle distrutte, casolari crollati, mancanza di energia elettrica e strade rurali interrotte che ostacolano nelle campagne isolate le necessarie operazioni di assistenza alla popolazione ma anche l’alimentazione, la mungitura, la cura degli animali e la consegna del latte, con migliaia di litri perduti. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti che ha avviato un’azione di verifica della situazione e di solidarietà nelle aree rurali circostanti i paesi colpiti dal sisma. <Gli imprenditori agricoli della Coldiretti sono anche impegnati a collaborare con la Protezione Civile, con i Comuni e con le strutture di soccorso mettendo a disposizione anche trattori e forniture alimentari – dice il presidente Roberto Moncalvo – nell’ esprimere cordoglio alle famiglie delle vittime e vicinanza a quanti sono stati duramente colpiti>.. E” stata attivata dalla Coldiretti una specifica Unità di crisi per affrontare l’emergenza nelle aree colpite, che sono a forte vocazione agricola e allevatoriale, con l’avvenuta prima consegna di frutta e verdura, carne, olio di oliva, vino e pasta per gli sfollati nei comuni interessati dal sisma e sono stati attivati centri di raccolta della Coldiretti per beni di prima necessità in numerose province.
Numerosi i problemi per gli allevatori: stalle lesionate, difficoltà di riparo pe gli animali, il latte che rischia di andare a male. Il settore zootecnico è quello che più di altri subisce questa situazione: solo nella zona di Amatrice ci sono più di 600 aziende, con una media di 50 capi a testa.
<In questo momento contano le vite umane. Le nostre strutture territoriali e i nostri agricoltori hanno dato la loro piena disponibilità e già stanno collaborando attivamente con la Protezione Civile, mettendo a disposizione i trattori, le ruspe, gli altri mezzi a loro disposizione ed il loro impegno personale per i soccorsi alla popolazione”. Lo sottolinea Confagricoltura-. <Il sisma ha devastato soprattutto una zona montana, come quella di Amatrice, Accumoli e Posta nel reatino, dove l’agricoltura è la principale fonte di reddito.Tra l’altro il cataclisma è capitato in un momento particolare dove erano presenti molti turisti attirati ancor più da sagre e feste dei prodotti tipici in programma in questi giorni. Stiamo verificando che i produttori che svolgono attività agricola nelle aree del sisma stiano bene e se abbiano necessità di ricoveri, sostegno, assistenza. Ci troviamo in territori dove vi sono un gran numero di piccole aziende, soprattutto zootecniche. Ora ci interessa l’aiuto umanitario, più avanti faremo le necessarie verifiche dei danni ed avvieremo opportune iniziative per la raccolta di fondi>.
Sul fronte delle verifiche .L’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI), nell’esprimere dolore del presidente, Francesco Vincenzi, e dell’intero sistema dei Consorzi di bonifica italiani per le vittime e solidarietà alle popolazioni, ha comunicato che il Consorzio di bonifica delle Marche ha provveduto a controllare la stabilità degli invasi artificiali per verificare che non ci fossero danni o pericoli per le persone. In particolare sono state controllate le dighe di Gerosa, San Ruffino, Rio Canale e Castreccioni: nessun problema anche per quella di Mercatale.
“Le strutture hanno retto al sisma – comunica il Presidente del Consorzio di bonifica, Claudio Netti – Al momento non ci sono pericoli. Ci mettiamo a disposizione per aiutare le popolazioni bisognose e per integrare l’azione d
l’Associazione Nazionale Città del Vino e Confesercenti hanno deciso di lanciare congiuntamente un’ iniziativa di solidarietà in favore dei territori colpiti duramente dal sisma lo scorso 24 agosto, in particolare le attività commerciali, i ristoranti del luogo, cancellati dal terremoto.
“Un’Amatriciana per Amatrice” è il titolo dell’iniziativa, con la quale si invitano tutti i ristoranti a presentare sul loro menù un primo piatto di pasta all’Amatriciana. Tra il 12 e l’18 settembre chi ordina una Amatriciana in un ristorante aderente contribuisce alla ricostruzione. Tutti i clienti che ordineranno il piatto, contribuiranno a sostenere la ripartenza delle imprese delle zone colpite: l’importo pagato, infatti, verrà devoluto interamente dai ristoratori in un fondo (IBAN IT 23A 03127 03200 000000015000) finalizzato alla ricostruzione e al sostegno delle attività della ristorazione, del commercio e della ricettività dei comuni di Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.
“Un’Amatriciana per Amatrice” (#UnAmatricianaPerAmatrice), è aperta a tutti i ristoratori, non solo italiani, e non solo aderenti a Confesercenti. Per aderire sarà sufficiente che il ristoratore si registri online su www.unamatricianaperamatrice.it per ottenere il materiale grafico, le locandine ed il materiale informativo relativo alla procedura da adottare.
“Siamo vicini agli abitanti di Amatrice, Accumoli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite dal sisma – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Insieme a Confesercenti abbiamo organizzato questa iniziativa di raccolta fondi attraverso una ricetta simbolo del made in Italy: l’Amatriciana, un piatto famoso in tutto il mondo, fortemente identitario, capace di esprimere la cultura di un territorio con la stessa forza evocativa di un vino. L’obiettivo è di sviluppare un progetto nel campo della ristorazione e della gastronomia per ricreare occupazione e dare speranza alla popolazione dei territori colpiti, partendo dall’esperienza positiva del polo agroalimentare del Parco del Gran Sasso, che aveva sede proprio ad Amatrice”.
Stefano Vercelloni coordinatore Città del Vino del Piemonte – in questo momento siamo vicini alle popolazioni colpite, l’invito ad aderire a questa iniziativa di solidarietà è rivolto a tutti i nostri Sindaci, consapevoli del fatto che ogni Comune è custode di una sua tradizione enogastronomica; ogni Città del Vino possiede nel suo bagaglio culturale, di storia e di tradizioni, un piatto, un prodotto, un vino su cui fonda la propria identità e anche la propria economia locale, per cui siamo convinti che tutti insieme sosterremo questa iniziativa i soccorsi.”
You must be logged in to post a comment Login