Si parla di TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) in un convegno organizzato dall’Accademia di Agricoltura di Torino in collaborazione con UGIVI, Unione dei Giuristi della Vite e del Vino e OICCE, Organizzazione Interprofessionale per la Comunicazione delle Conoscenze in Enologia.
Appuntamento all’Orto Botanico di Torino, venerdì 10 maggio, ore 14.
Le TEA offrono nuove opportunità nel campo del miglioramento genetico in viticoltura, con l’obiettivo di aumentare la resilienza della vite agli attacchi dei patogeni e agli “stress” ambientali.
L’attuale discussione a livello Europeo – è attesa una pronuncia della Commissione in merito – e la possibilità dell’emergere di questioni etiche, legali e ambientali legate alla protezione intellettuale dei vitigni, alle interazioni con l’agroecosistema, sono oggetto di particolare attenzione dagli addetti ai lavori.
L’interesse prioritario è il mantenimento della base ampelografica regionale, ricca di vitigni autoctoni e minori, la cui coltivazione in alcuni casi è fortemente minacciata dagli effetti del cambiamento climatico e da alcuni patogeni, anche di recente introduzione.
“Le TEA – ricorda il Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, Prof. Marco Devecchi – possono rappresentare una valida risorsa per una viticoltura, quella piemontese, che ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente l’uso dei fitofarmaci, in sintonia con la sensibilità della filiera al rispetto delle politiche di sostenibilità, ed in linea con quanto prevede l’Agenda 2030 all’obiettivo 2.4 (…garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a proteggere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, a condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente la qualità del suolo).
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