L’assessore regionale all’agricoltiura del Piemonte, Giorgio Ferrero, ha inviato una lettera ai vertici di Assolatte e della commissione agroindustria di Confindustria Piemonte sollecitando una tabella di riferimento sul prezzo del latte, da definire dopo un confronto su quella proposta dai rappresentanti degli allevatori.
La proposta è emersa durante un incontro chiesto dalle associazioni agricole all’assessore Ferrero proprio per richiedere una semplificazione, dato che la compravendita del latte si basa ora su 18 tabelle differenti.
Nella lettera l’assessore invita gli imprenditori a tenere in conto la proposta delle associazioni agricole, sottolineando l’importanza che in Piemonte “si attuino condizioni contrattuali trasparenti e corrispondenti, anche a livello di prezzo, alle regioni vicine che realizzano più numeri e mercato. Ciò anche al fine di scongiurare il rischio di veder uscire dal sistema economico regionale partite di latte piemontese di qualità per essere valorizzate altrove”.
Per Giorgio Ferrero “occorre trovare una soluzione che rafforzi la filiera lattiero-casearia piemontese e tenga in giusta considerazione le aspettative dei produttori, che sono alla base del nostro successo”.
Dal canto suo Confagricoltura Piemonte ha diffuso na nota in cui si dice: “Crediamo che questo strumento possa costituire la base di partenza per ottenere una trasparenza utile per lo sviluppo di un comparto strategico per le produzioni di qualità”, sostiene Guido Oitana, presidente dei produttori lattiero caseari di Confagricoltura Piemonte.
Nella nostra regione – ricorda Confagricoltura – operano circa 2.000 aziende agricole di allevamento di vacche dalle quali si ottengono oltre 2 milioni e mezzo di litri di latte al giorno”.
“La tabella proposta dagli allevatori – precisa Oitana – è molto simile a quella utilizzata in Lombardia, dove recentemente Italatte, industria lattiero casearia leader nel nostro Paese, ha concluso un accordo che consente un significativo recupero di prezzo agli allevatori. Inoltre – aggiunge Oitana – Italatte si è impegnata, dal prossimo gennaio, a definire la quotazione del latte sulla base di una serie di parametri che tengono contro dei costi di produzione e dell’andamento dei prodotti trasformati. Anche nella nostra realtà – conclude Oitana – occorrerà ragionare su questa impostazione, per garantire a tutti gli attori della filiera la giusta remunerazione”.
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