Le piante protagoniste a teatro. Suonano, cantano, parlano al pubblico, per celebrare la ricerca. Lo spettacolo, andato in onda al Carignano di Torino, si chiama Harvest (il raccolto), perché la ricerca, appunto, dà i suoi frutti. “Pièce” che nasce da un’idea da Agroinnova, il centro di competenza per l’innovazione in campo agro-ambientale dell’Università di Torino, che celebra vent’anni di attività. Due nomi su tutti: la professoressa Maria Lodovica Gullino, direttore del centro, e Angelo Garibaldi, presidente del centro di competenza. Due figure iconiche nel settore della fitopatologia. L’appuntamento è stato ideato per festeggiare questi venti anni durante i quali sono nati progetti, convegni, attività di trasferimento tecnologico e formazione permanente svolti insieme con centinaia di collaboratori e studenti. Agroinnova nasce a Torino con una visione internazionale: si è sempre occupato di difesa delle colture orto-frutticole, biosicurezza, effetti dei cambiamenti climatici sulle malattie delle piante. “Harvest, la ricerca dà i suoi frutti”, è uno spettacolo scritto e diretto da Ivana Ferri con Celeste Gugliandolo, Bruno Maria Ferraro, prodotto da Tangram Teatro e Agroinnova,
Ma che cosa c’entra la prosa con la fitopatologia? La regista: “La risposta è nei risultati di questo percorso: il raccolto. Ironia e poesia sono le strade che questo spetacolo percorre per dirci che in tutti noi deve crescere la consapevolezza. Siamo un corpo unico e scienza, arte, salute, fantasia, rispetto per l’uomo, per l’ambiente sono ormai un imperativo”.
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