La notizia non è una fake news, ma passa sotto silenzio, benché drammatica: l’India detiene il record mondiale dei suicidi in agricoltura, 12 mila contadini infatti si tolgono la vita ogni anno strangolati dai debiti e persino dai cambiamenti climatici. Si dirà: scenari lontani da noi. Ne siamo proprio sicuri? Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti del Piemonte, durante le celebrazioni del 75° anniversario di fondazione del più grande sindacato agricolo europeo, ha fornito altri numeri che ci fanno riflettere: in Europa è la Francia a detenere il primato dei suicidi. La statistica è impressionante: nei campi d’Oltralpe ogni due giorni un contadino decide di farla finita. Una strage, che sarebbe causata dalle dure condizioni economiche e da un sistema finanziario ostile. Il quotidiano Le monde ha raccontato, in una inchiesta, alcuni casi emblematici, e il ministero dell’Agricoltura francese ha praticamente dichiarato lo stato d’emergenza varando un piano di prevenzione dei suicidi nel mondo agricolo, con un centro d’ascolto permanente. Rispetto al resto della popolazione le cifre parlano chiaro: il numero dei suicidi del settore è più alto del 20% e sale al 30% per gli allevatori dei bovini da latte. L’analisi mette in luce il gap che esiste tra le condizioni di vita degli agricoltori, i loro redditi e quelli degli altri francesi: una differenza che non riesce a essere colmata nemmeno grazie al sostegno economico della Politica agricola comune.
E in Italia? Le condizioni sono migliori, del resto nella classifica generale dei suicidi siamo al terz’ultimo posto nell’Ue, precedendo solo Cipro e Grecia. Insomma, una notizia positiva, ma non casuale. Moncalvo, parlando a Romentino, paese che diede i natali a Paolo Bonomi fondatore di Coldiretti, ha sottolineato come gli organismi di tutela con il senso della mutualità impressi già negli anni Cinquanta abbiano incardinato una maggiore attenzione nei confronti del mondo agricolo. Anche in Italia l’agricoltura è costretta a combattere per ridurre lo scarto che la separa dagli altri settori. Ma forse è meno sola e un po’ più ascoltata.
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