C’è una befana (o una strega) che danza sui tetti. Sembra saltare da un edificio all’altro, attenta a non disturbare il lavoro degli spazzacamini, anche loro sui tetti accanto ai comignoli. Non siamo entrati nella rappresentazione di Mary Poppins e dintorni: siamo a Gravellona Lomellina, paese che sa dare colore e anima anche nel cuore dell’inverno, buca la nebbia e la stagnante immobilità della stagione dormiente, nel cuore della risaia pavese a pochi chilometri dalla priovincia di Novara.
Colore e fantasia sono protagonisti in questo comune unico, dove il sindaco Franco Ratti da anni racconta la storia con la riproduzione di opere pittoriche dell’Ottocento sui muri esterni delle case. Un richiamo al sociale legato al mondo dell’agricoltura, delle tradizioni e del territorio: sui tetti sculture in ferro battuto; sulle pareti degli edifici (compreso il municipio) murales che si ispirano al passato.
L’idea aveva preso le mosse nella frazione Barbavara, poi si è diffusa anche nel comune capoluogo. Il richiamo alle origini del paese, di marca agricola (il riso è la coltura principale e il sindaco la vorrebbe valorizzare con una specificità e un marchio) è il segno che guida tutta la storia. Ratti, con un gruppo ristretto di appassionati collaboratori (fra cui Gianni Cusaro) è determinato nel portare avanti iniziative per valorizzare il territorio, legando il presente alle testimonianze del passato. Una di queste è la ricostruzione di Monforte della palude, villaggio medievale realmente esistito poco dopo l’anno Mille. Il progetto ne prevede la ricostruzione, con tutte le caratteristiche del villaggio-ricetto che sarà attuato con tecniche dell’epoca e una fattoria con agricoltura di quel secolo. Insomma, un viaggio fantastico a ritroso, per immergersi nel Medioevo, quando il territorio era caratterizzato da un intesno rapporto tra foresta, agricoltura e artigianato. “Dal punto di vista sociale – aferma il sindaco – si trattò di un periodo importantissimo nella trasformazione del feudalesimo alla società attuale, con i primi nuclei di borghesia e proletariato”. Il progetto dovrebbe essere anche un volano turistico, attrattivo, in grado di integrare il reddito di un paese agricolo.
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