Il “sistema cibo” del Piemonte sarà al centro del nuovo corso che l’assessore all’Agricoltura della Regione, Marco Protopapa, ha annunciato per il 2021. “Il comparto legato al cibo – sottolinea – rappresenta la punta più elevata, più diffusa e radicata nella cultura del Piemonte: vini, tartufi, carne, frutta, nocciole, riso, sono solo alcuni esempi di filiere agroalimentari che confermano il rilievo internazionale delle nostre produzioni. Il sistema cibo in Piemonte coinvolge tutti gli ambiti di un territorio, anche quello dello sviluppo turistico locale e della tutela ambientale”.
E non solo. Un capitolo altrettanto importante dovrà essere quello dedicato al “No spreco del cibo”, rivolto all’educazione alimentare e al risparmio. “L’assessorato si impegnerà in questa direzione, in previsione di una ripartenza di tutte le attività legate al settore enogastronomico, con più risorse e rafforzerà le azioni di promozione della filiera puntando alla qualità, alla conoscenza dell’origine e della tracciabilità. In questa direzione a fine 2020 è stato approvato il regolamento che riconosce i Distretti del cibo del Piemonte”.
L’anno appena trascorso, segnato dalla pandemia e dalle restrizioni che hanno impattato fortemente su tutte le attività (a cominciare dagli agriturismi), è stato anche caratterizzato da interventi di sostegno al comparto, con lo stanziamento di un bonus di 92 milioni nell’ambito della misura “Riparti Piemonte”, e di 49 milioni per indennità compensative a 11 mila aziende agricole di montagna.
Ma gli agricoltori guardano soprattutto ai fondi strutturali assegnati da Bruxelles attraverso il Psr (Programma di sviluppo rurale). Fonte cui attingere per programmare sviluppo delle aziende, sostenibilità, ricambio generazionale mediante incentivi e facilitazioni ai giovani. “La nuova programmazione farà parte dei tre pilastri principali dell’azione di Governo del Piemonte nel 2021. – prosegue Protopapa – Ci sarà un prolungamento del Psr 2014-2020, appena scaduto, con due anni di transizione che permetteranno di impostare il nuovo Psr, strumento principale di programmazione dell’agricoltura. Semplificheremo le norme e amplieremo la platea dei soggetti beneficiari, rivolgendo particolare attenzione all’insediamento dei giovani agricoltori. Sarà importante il rinnovamento delle misure per rispondere alle nuove esigenze che arrivano dai nostri territori, dalla diffusione capillare della banda larga su tutte le are agli investimenti sul green. Al tempo stesso nei due anni di transizione proseguirà il sostegno alle aziende sull’agroambiente, con un intervento a vasto raggio: dal biologico all’innovazione della meccanica e del tecnologico nella coltivazione”.
g. f. q.
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