Il Consiglio d’amministrazione di Banco BPM, riunito sotto la presidenza di Carlo Fratta Pasini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno del gruppo. L’utile netto è di 353 milioni (94 milioni al 30 giugno dello scorso anno). Questi gli altri principali risultati: proventi operativi 2.447 euro (2.306 milioni al 30 giugno 2017, +6,1%); oneri operativi 1391 milioni con un decremento del 4,4%); impieghi a clientela 106,7 miliardi (bonis +2,7%, deteriorati -27,1% rispetto a dicembre 2017); raccolta diretta da clientela 107,7 miliardi rispetto a 107,3 miliardi a dicembre 2017. Nel primo semestre 2018 il gruppo ha già realizzato gran parte sel piano di derisking al 2020 annunciato lo scorso febbraio attraverso la cessione di crediti deteriorati per un importo di 5 miliardi lordi (progetto Exodus), che porta il totale delle cessioni già perfezionate a 9,5 miliardi, pari al 73% dell’obiettivo di 13 miliardi. Crediti deteriorati netti incalo di 3,5 miliardi rispetto a fine anno, con un’incidenza sul totale degli impieghi in calo dal 12,1 (fine 2017) al 8,9%. Incremento delle coperture dei crediti deteriorati lordi che passano dal 48,8% del 31 dicembre 2017 al 51,2%.
Nella foto: il presidente Carlo Fratta Pasini e l’ad Giuseppe Castagna
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