La pianura novarese e le Langhe, due mondi lontani, ma al tempo stesso vicini grazie a due prodotti d’eccellenza: il riso e il vino. Auspice il “matrimonio” celebrato da un grande chef, Bruno Cingolani, del ristorante Dulcis Vitis di Alba (CN), che non ha bisogno di presentazioni. Così come il riso della tenuta San Maiolo di Novara, di Ana e Cesare Tromellini, fattoria didattica riconosciuta dalla Regione Piemonte, dove si produce a basso impatto ambientale, nel rispetto di un protocollo certifcicato a livello europeo.
La tenuta San Maiolo era in origine una delle sedi dei monaci cluniacensi. Ha quasi mille anni, per la precisione 980: infatti è al 1039 che si fa risalire la prima presenza di una devozione a Cluny. Intatte sono rimaste più di una traccia, a cominciare dalla chiesetta in cui si celebra ancora. Ana e Cesare hanno ripreso le antiche tradizioni, sposandole con le innovazioni: il tutto proiettato a un’agricoltura sostenibile, che guarda al futuro, con forti radici nel passato.
La serata dello chef Cingolani voleva esaltare questi concetti attraverso le caratteristiche dei prodotti e le creazioni in cucina e in tavola, con il contributo e il coordinamento di due esperti (il fotografo cuneese Bruno Murialdo e la foodblogger appassionata ed esperta di riso, Valentina Masotti). Il menù: piccoli frittini di riso con erbe selvatiche; Carnaroli integrale con verdure saltate, zenzero, mazzancolle scottate; riso Carnaroli con pistilli di zafferano Flos di Cecilia Lanzani, asparagi del Roero, permigiano reggiano 42 mesi, frontina d’alpeggio, guancilae croccante; risotto con Vialone Nano. Infine pera cotta nel Nebbiolo, miele, gelato doge.
You must be logged in to post a comment Login