Tutto in una domenica. Dieci anni di sfida lanciata da Cristina Brizzolari, da pochi giorni eletta alla presidenza di Coldiretti Piemonte, e vinta sul campo. E per campo qui si tratta dell’azienda risicola “La Mondina” di Casalbeltrame (NO), con risaie annesse e riconversione di tutto il tenimento, nel 2013 in stato d’abbandono e oggi tornato agli antichi splendori. E per splendori s’intende il casato dei Gautieri, nobili giunti sulle rive Sesia subito dopo la Rivoluzione francese, quando si chiamavano ancora Gautier. Arrivavano dalla Camargue, contea di Nizza, come ricorda il barone Luigi Guidobono Cavalchini, già ambasciatore a Parigi, erede dinastico. Cristina Brizzolari, con il marito Vittorio figlio del diplomatico, ha raccolto l’idea partita da via del Corso a Roma, dove la famiglia risiede, e l’ha trasformata in un rinascimento agricolo. Lei, romana che si era occupata di tutt’altro (comunicazione, imprenditoria immobiliare), quando scoprì la risaia se ne innamorò: ne fu pervasa al punto da immergersi, anima e corpo. Risistemata l’azienda, è diventata punto di riferimento della risicoltura, puntando su due varietà: Carnaroli e Artemide (quest’ultimo un Indica pigmentato nero, unico). Il marchio “Riso Buono” adesso galoppa nel mondo perché Cristina, oltre a coltivarlo, il cereale lo promuove con gli chef stellati, show cooking, in Italia e all’estero: di lei parlano i giornali, Forbes le dedica una copertina, intesse relazioni internazionali. Come dire: non basta coltivare, occorre fare marketing. Coldiretti ha colto l’attimo e non se la lascia sfuggire, affidandole il compito di guidare il sindacato agricolo più grande d’Europa in Piemonte. Guarda caso dove è nato, per intuizione del fondatore Paolo Bonomi di Romentino.
Tutta questa storia scorre in una domenica d’ottobre, il sole martella come ad agosto, la mietitrebbia entra in risaia e dà il via alla raccolta o al raccolto, come usa dire da queste parti. C’erano oltre 400 invitati alla festa del decimo compleanno della “Mondina”, da Roma e da altre parti d’Italia.
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