In Italia circa 3,5 milioni di persone (il 5,8%) sono affette da diabete. La percentuale raggiunge il 16% fra gli ultrasessantacinquenni. A livello europeo sono oltre 56 milioni gli adulti tra i 20 e 79 anni colpiti dalla malattia (8,5%). Questi numeri hanno spinto l’Ente Nazionale Risi, attraverso il Centro Ricerche di Castello d’Agogna (PV) ad avviare uno studio sull’indice glicemico contenuto nelle varietà italiane di riso. Ne parliamo con Filip Haxhari, responsabile del Dipartimento miglioramento genetico del Centro.
Che cosa si propone lo studio?
“L’indice glicemico misura la velocità con la quale un determinato alimento provoca un incremento della glicemia. Numerosi studi, condotti in vitro, hanno evidenziato l’esistenza di notevoli differenze tra varietà di riso per quanto riguarda l’indice. Gli stessi studi hanno permesso di individuare alcune linee e varietà dotate di un indice glicemico particolarmente basso. Conoscere tutto ciò è fondamentale per fornire ai consumatori indicazioni chiare e tutelare le persone diabetiche da possibili rischi, sfatando la diffusa convinzione che il riso, in generale, abbia un elevato indice glicemico e non risulti pertanto adatto al consumo da parte dei diabetici”.
Come sarà strutturata la ricerca?
“Il progetto andrà a caratterizzare 25 varietà di cui Ente Risi è responsabile, scelte fra quelle più apprezzate da agricoltori e consumatori. Andremo a verificare se tra queste ve ne siano alcune dotate di un ridotto indice e che potrebbero già essere proposte ai diabetici. Individueremo anche i genotipi dotati del minor indice che si prestino a essere utilizzati nei futuri programmi di miglioramento per lo sviluppo di nuove linee più adatte. Scandaglieremo la struttura interna del granello che potrebbe avere un ruolo di rilievo anche sulla sua digeribilità ed è possibile che esita una relazione con l’indice glicemico di ogni varietà”.
Ci può dire quali le varietà prese in esame?
“Alcune sono molto note: Arborio, Argo, Baldo, Carnaroli, S. Andrea, Padano. M ci sono anche Elio, Duilio, Iarim, Tiberio, Valente”.
Si svolgerà tutto in laboratorio?
“L’indice sarà valutato anche in vivo, ovvero su pazienti volontari, misurando la risposta glicemica dopo l’ingestione di riso delle diverse varietà nei confronti di un alimento di riferimento (pane bianco). Naturalmente la ricerca sarà svolta in collaborazione con un’università collegata a una struttura ospedaliera in grado di valutare l’indice dal punto di vista metabolico e che disponga di soggetti e personale qualificato”.
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