Resistere nei piccoli comuni un eroismo sottovalutato

di Gianfranco Quaglia

Piccoli comuni e tipicità: è il rapporto di Coldiretti/Fondazione Symbola che fa luce sull’altra
faccia dell’Italia. Meglio sarebbe dire: sul volto più autentico di un paese che poggia su un
passato e presente caratterizzato da 5.538 piccoli comuni non superiori a 5 mila abitanti, in cui
vivono dieci milioni di italiani. E dove c’è un forte legame con l’agricoltura: qui infatti il 93 per
cento dei prodotti di origine protetta (Dop e Igp) e il 79% dei vini italiani più pregiati. Un
“pianeta” (sempre analizzando i numeri) che rappresenta oltre il 70 per cento dei 7.901
comuni italiani. Il Piemonte è la regione con il maggior numero di piccoli borghi (1.045). E
questi territori custodiscono il patrimonio del gusto, dell’enogastronomia e della biodiversità:
un complesso che fa anche da traino al turismo.
Ma c’è un risvolto di questo quadro virtuoso: lo spopolamento. Negli ultimi dati Istat si registra
infatti una perdita di oltre 35 mila residenti nei borghi in un anno. Una tendenza quasi
inarrestabile che si riverbera anche sulle aziende agricole, costrette in una situazione di
isolamento e emarginazione. Necessari contrastare questo fenomeno, un tarlo che erode
presenze di popolazione e fiducia, al punto che nel giro di pochi anni verrebbe meno anche la
certezza del Made in Italy.

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