di Franco Filipetto
Due volontari hanno posato una croce di legno sulla sommità della “Motta Granda”, la collina alle spalle di Arona (Novara) che separa il colle di San Carlo con la località Campagna.
E’ la riserva dei “fungiat”, ovvero coloro che vanno alla ricerca dei funghi a chilometro zero. I volontari sono Antonio Manciavillano, già dipendente comunale, con l’aiuto di Paolo Pirali, falegname aronese. Prima hanno realizzato il manufatto, poi l’hanno collocato sulla sommità, là dove avevano realizzato in precedenza un basamento in sabbia con un supporto metallico per inserirvi la croce. Per realizzarla è stato utilizzato un legno di rovere, sezione 10 x 10 centimetri, altezza 2 metri e 20 centimetri. La croce è stata poi ricoperta con un impregnante a cera per preservarla dalle intemperie e dall’usura del tempo. La “Motta Granda” è una località panoramica, non facilmente raggiungibile; nella stagione opportuna frequentata dai cercatori di funghi. Dalla sua sommità si spazia su tutto il Basso Verbano, su Arona, il Lago Maggiore, nella piana tra Oleggio Castello e Invorio e sul Monte Rosa. Con un binocolo è possibile scorgere la Capanna Gnifetti.
La collina è a 418 metri sul livello del mare, tra la montagnette di Arona è seconda solo al Motto Mirabello, alto 513, dove è situato lo specchio di acciaio per riflettere le telecomunicazioni della Tim. Immediati sono arrivati i complimenti del sindaco Federico Monti: “E’ stata una bella idea, non solo pensata ma messa in pratica da questi volontari. Non posso che esprimere il mio compiacimento. I volontari sono il valore aggiunto della nostra città. La croce sulla collina è l’ennesima conferma. Non appena avrò un attimo di tempo andrò a vederla sul posto e ad ammirare il panorama”. I volontari che hanno affiancato gli ideatori per portare la croce sul colle, oltre Manciavillano e Pirali sono: Graziano Bocchetti, Giorgio Crola e Angelo Ferrari
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