Il 2016 sarà ricordato come l’anno dell’agricoltura 2.0, non solo per le iniziative varate dal Ministero delle Politiche Agricole volte a semplificare le procedure degli adempimenti legislativi, ma per il rapporto sempre più stretto consumatore-produttore attraverso il web. Quasi cinque milioni di italiani, infatti, ormai fanno la spesa online di prodotti agroalimentari, con un incremento annuale di circa il 23 per cento. Se questa tendenza sarà confermata – come è facile intuire – il 2017 farà registrare un ulteriore aumento. L’approccio via web al made in Italy in tavola non è soltanto casuale, sporadico, proposto da piccoli gruppi di produttori che si associano o che in proprio coltivano, confezionano, e poi recapitano in tempi brevi. Adesso entrano in gioco sindacati agricoli e le grandi aziende di commercio elettronico. E’ il caso di di Agricommy, che nasce da un accordo tra Amazon e Cia (Confederazione italiana agricoltori) per organizzare la filiera corta web. Un passo che supera anche i mercatini, per recapitare in poche ore prodotti dell’orto, dell’allevamento o dei campi, sulle tavole degli italiani. Di più: il progetto prevede anche di puntare sull’export, in modo tale da convogliare all’estero le eccellenze del made in Italy. Sarà anche sviluppato una sorta di personal shopper che guiderà gli utenti nel fare acquisti stagionali nel momento giusto e dal luogo giusto. In altre parole: un tentativo di fare formazione e divulgazione, a beneficio di una maggiore consapevolezza del consumatore. Agrocommy si rivolge in particolare ai giovani, quella fascia di età già fidelizzata dall’online che va dai 18 ai 35 anni e che rappresenta il cliente del futuro.
In questa ottica si propongono tante altre iniziative analoghe, start up lanciate da giovani che si dedicano all’agroalimentare partendo appunto dal web. Come il portale Bjull, nato in Liguria ma con contatti in tutta Italia: l’ideatrice è una giovane imprenditrice ligure, che ha battezzato il progetto con il nome del suo cane. Un successo, un esempio di una rivoluzione che cambierà il mondo degli agricoltori, ma li renderà più vicini ai consumatori.
Quando l’orto corre sul web
di Gianfranco Quaglia
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