I progetti, le sfide e i protagonisti del Programma di sviluppo rurale del Piemonte (Psr), lo strumento che consente di usufruire dei fondi messi a disposizione dell’Unione Europea pe incentivare l’agricoltura. Il tema è stato al centro del convegno, organizzato nell’ambito del Festival del giornalismo alimentare al Lingotto, dove si è parlato dell’agricoltura di oggi, le opportunità per i giovani, l’ambiente e la qualità. Oltre un miliardo la dotazione del Psr del Piemonte. Il piano, 2014-202, in realtà avrà i suoi effetti sino al 2023 e in questo arco di tempo molte sono le possibilità di accesso offerte ai giovani che vogliono intraprendere l’attività agricola o incentivare quella già in atto, attraverso ammodernamenti, sviluppi delle aziende e trasformazioni tecnologiche, soprattutto finalizzate alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente. I giovani imprenditori agricoli rappresentano la prosecuzione naturale di quell’agricoltura che sin qui non solo ha prodotto reddito, ma è stata determinante nella difesa del territorio.

Moderato da Gianfranco Quaglia, direttore di “Agromagazine” e in rappresentanza dell’Ordinedei Giornalisti del Piemonte, l’incontro si è aperto con i saluti istituzionali di Marco Protopapa, assessore all’agricoltuira e cibo della Regione. Subito dopo Paolo Balocco, direttore Direzione Agricoltura e cibo, e a seguire Mario Ventrella, coordinatoredel Psr. Poi sonostti Valentina Archimede e Andrea Marelli (sempre della direzione Agricoltuira) a entrare nel dettaglio dei contributi già erogati, tracciando le linee guida dello strumento che consente di usufruire dei fondi. Il rapporto Psr-giovani è stato sviluppato da Stefano Aimone dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali del Piemonte. Matteo Musso, vicepresidente del Consorzio di tutela della Dop riso di Baraggia biellese-vercellese, e Giulia Rinaldi (Consorzio di promozione dei vini del Piemomte) hanno raccontato l’esperienza sul territorio e le opportunità di sivluppo sin qui utilizzate dai due enti.