A volte può bastare anche il profumo di fieno, in un sacco di iuta. Come quello portato dalle Valle Formazza (Verbano Cusio Ossola) ad attirare l’attenzione del visitatore. Così è accaduto a Terra Madre Salone del Gusto, il grande evento di Torino a Parco Dora. Nei percorsi sensoriali i visitatori hanno imparato a riconoscere i rumori, i sapori e i colori dell’orto, scoprire il valore della riproduzione dei semi e comprendere come gestire le risorse in maniera sostenibile. Nell’area adiacente all’Orto Slow Food, il percorso sensoriale ha consentito di esplorare l’orto attraverso i cinque sensi. Il percorso è fruibile da grandi e piccini ogni pomeriggio, fino all’orario di chiusura dell’evento.
Tra una degustazione e una conferenza, l’area famiglie è stato il luogo adatto per ricaricare le energie di genitori, bimbe e bimbi. Questo spazio, realizzato in collaborazione con Giovani Genitori, è a disposizione per disegnare, giocare e usufruire dell’area morbida, ma anche per allattare e cambiare i pannolini. Creare, mantenere e gestire un orto slow, anche in casa, è semplice e divertente: alcuni workshop pratici lo dimostrano. Nell’area L’orto in una stanza, grandi e piccini hanno potuto scoprire il valore dei semi, alleati della biodiversità, e apprendere le tecniche per selezionarli e riprodurli. Un appuntamento ha esplorato il prezioso legame che intercorre tra il bosco e l’orto, anche quello domestico, mentre il Verdometro insegna a comporre il proprio piatto a partire dalle sfumature di verde presenti nella natura. Ma dall’orto si impara anche una lezione fondamentale: come combattere lo spreco, a partire dalle risorse naturali come l’acqua, fino alla cucina di casa. Un altro ecosistema: le tracce del bosco con gli alberi che diventano un gioco per educare. Come nasce il miele? Quali sono le sue caratteristiche organolettiche? Quali mieli conosci? E’ stata organizzata una dimostrazione di smielatura e una degustazione che, insieme a un minicorso di analisi sensoriale, permette di scoprire caratteristiche e aromi del miele, un vero e proprio tesoro di biodiversità. Foto di copertina (archivio Slow Food) e Quaglia
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