Sei generazioni di amore, cultura, esperienza, per ottenere il Riso Gallo Gran Riserva. Frutto di una selezione accurata, tanto che solo un chicco su tre può entrare in questo Olimpo esclusivo dove la maturazione del prodotto, prosegue oltre la raccolta e dura 12 mesi in silos prima della lavorazione che avviene ancora a pietra come una volta e consente un’abrasione più delicata del chicco. E’ sulla base di queste prerogative che il Riso Gallo Gran Riserva si è aggiudicato il premio Antonio Tinarelli 2017, miglior riso italiano da risotto.
Le realtà accademiche coinvolte sono state l’Accademia di Belle Arti di Brera, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Acquaverderiso.
Il verdetto è stato stabilito in base a un’analisi sensoriale compiuta da panelisti esperti e certificati di Acquaverderiso. Chicco corposo, dal retrogusto dolce, con una forte tenuta di cottura, una minore collosità e un maggiore assorbimento dei condimenti; inoltre l’estrema selezione dei chicchi e la calibratura consentono una maggiore uniformità di cottura.
Riso Gallo Gran Riserva si è aggiudicato l’ambito premio dedicato ad Antonio Tinarelli, precursore dell’applicazione dell’analisi sensoriale al riso. Laureatosi in Scienze Agrarie nel 1950, fu ricercatore dell’Ente Nazionale Risi di Milano dal 1952 al 1979, collaborando con aziende risicole francesi della Camargue e lavorando come consulente del Ministero dell’Agricoltura a Bruxelles a partire dal 1964.
Figura di riferimento sul piano nazionale e internazionale del settore risicolo, è stato definito da Carlo Petrini “l’uomo che cambiò il modo di coltivare il riso in Italia”.
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