Piemonte monumentale. E’ il caso di dirlo, questa volta. Nessun dubbio per quanto riguarda gli alberi. In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, che si celebra il 14 marzo, il Piemonte rinnova il proprio impegno nella tutela del patrimonio arboreo con un aggiornamento dell’Elenco regionale degli Alberi Monumentali. Sono 63 i nuovi esemplari censiti. La regione, con i suoi 378 giganti secolari, si conferma un territorio di straordinaria ricchezza naturale, dove gli alberi monumentali non sono solo testimoni del passato, ma radici profonde del futuro.
“La tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio arboreo sono fondamentali per la salvaguardia della biodiversità e dell’identità del nostro territorio piemontese e dobbiamo adoperarci per garantirla. Censirli e renderli parte attiva del nostro territorio significa anche rafforzare l’identità piemontese”. Così l’Assessore alla Biodiversità Marco Gallo ha annunciato l’inserimento dei nuovi esemplari nell’elenco. “Un legame indissolubile tra alberi e paesaggio: gli alberi monumentali non sono solo elementi naturali di grande pregio, ma autentici custodi del paesaggio. Modellano il territorio, segnano antiche vie e giardini storici, e sono spesso legati a tradizioni locali e memorie collettive. Il loro valore va oltre l’aspetto botanico: rappresentano identità culturale, biodiversità e resilienza, in un’epoca in cui il cambiamento climatico e l’urbanizzazione minacciano l’equilibrio ambientale”.
A seguito di segnalazioni pervenute tra l’autunno 2022 e gennaio 2024, la Regione Piemonte con il supporto dell’Ipla, in collaborazione con i Carabinieri Forestali, l’Università di Torino e le Sovrintendenze, ha valutato i requisiti di monumentalità.
Le caratteristiche considerate per il censimento sono l’età e le dimensioni della pianta, la forma e il portamento, il valore ecologico, la rarità botanica, l’architettura vegetale, il pregio paesaggistico e il pregio storico-culturale-religioso.
Tra le curiosità dei nuovi inserimenti, un libocedro di 5,90 metri di circonferenza a Varallo Pombia, e un abete rosso di 5,28 metri a Crevoladossola. Tuttavia, durante il procedimento istruttorio, è stata registrata la perdita di quattro esemplari per morte naturale o a causa di eventi meteorologici estremi.
Dai larici secolari delle Alpi Marittime, ai platani monumentali di Racconigi e Santena, fino alle querce imponenti del Monferrato, ogni albero censito è un tassello unico del mosaico paesaggistico piemontese.
Con le nuove aggiunte, l’Elenco regionale conta oggi 378 alberi monumentali distribuiti in 216 Comuni piemontesi situati prevalentemente nei territori del Torinese (83), del Cuneese (41), dell’Alessandrino (28) e del VCO (22).
Torino ha14 alberi e gruppi di alberi; Stresa (VCO) conta sette presenze; Acqui Terme (AL), Angrogna (TO), Biella, Campiglione Fenile (TO), Cavour (TO), Racconigi (CN), San Secondo di Pinerolo (TO) e Valdieri (CN) ne hanno invece cinque. Quattro a Bioglio (BI), Briga Alta (CN), Caravino (TO), Castagneto Po (TO), Cavallermaggiore (CN), Chiusa di Pesio (CN), Fenestrelle (TO), Oulx (TO), Pollone (BI) e Santena (TO).
Le specie censite salgono a 95, di cui 47 autoctone del Piemonte, 3 naturalizzate da molti secoli (gelsi e noce comune), 6 non autoctone del territorio ma appartenenti alla flora italiana, e 39 esotiche.
Tra i nuovi alberi censiti si rilevano piante di particolari dimensioni, tra cui un libocedro con una circonferenza di 5,90 metri a Varallo Pombia (NO); un abete rosso di 5,28 metri a Crevoladossola (VCO); un abete bianco di 5 metri a Valdieri (CN) all’interno del Parco Naturale delle Alpi Marittime; e un viale a doppio filare di 163 robinie a Castelnuovo Don Bosco (AT).
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