Dopo l’anno record dell’export vitivinicolo (oltre 5 miliardi di euro a fine 2013) Assoenologi, la più grande organizzazione di categoria del settore, forte di oltre 4300 tecnici, si da appuntamento quattro giorni in Romagna (da domenica primo giugno al 4) per il congresso nazionale. E’ un momento significativo (siamo all’edizione numero 69) per confrontarsi e tastare il polso del comparto che traina l’agroalimentare made in Italy. Sede la struttura di San Patrignano, la comunità fondata da Muccioli, una scelta densa di alto significato morale e solidale, voluta dal presidente nazionale Riccardo Cotarella. In questo contesto inusuale il Piemonte sarà protagonista con una folta rappresentanza proveniente dalle zone vitivinicole più vocate, dalle Langhe al Monferrato all’Alto Piemonte. Nella regione subalpina, patria dei grandi Nebbioli e del moscato, fu fondata Assoenologi (ad Asti nel 1891) e lo scorso anno, ad Alba, si tenne il 68° congresso.
Il tema guida di questa edizione, «Raccontare il vino: storia, territori e cultura», sarà declinato attraverso due animati talk show animati da Bruno Vespa, con la partecipazione di esponenti del mondo vitivinicolo (tecnici, imprenditori, politici impegnati a vario titolo nel settore). E il Piemonte farà la parte del leone con la partecipazione di figure di spicco, a cominciare da Giuseppe Martelli, novarese, direttore generale di Assonologi e presidente del Comitato Vini Ministero delle Politiche Agricole: «Tutti affermano che la crescita dei consumi in Italia è nel medio periodo è un’utopia. L’export rimane l’unica valvola di sfogo per le nostre vendite, grazie all’impegno di venditori e enologi il vino italiano piace ed è il più richiesto, nei diversi livelli, nel mondo. Una performance che può essere consolidata e accresciuta solo facendo squadra, ossia eliminando personalismi e corporativismi, nella consapevolezza che uniti si vince. Insomma, occorre potare i campanili».
Con lui Oscar Farinetti, patron di Eataly e timoniere di Fontanafredda: «Il più rimane da fare, se si vuole concretizzare un futuro meraviglioso a cui il mondo del vino può ambire. La sfida dei prossimi cinque anni è raddoppiare il prezzo medio, con particolare riguardao alle esportazioni. Solo in questo modo potrà essere meglio pagato il lavoro costante e appassionato di tutti gli attori di questo importante comparto, ta cui, in primis, quello dei viticoltori. Ci giocheremo tutto sulla capacità di raccontare al mondo la nostra biodiversità con un focus particolare sulla sostenbilità».
Altro piemontese d’eccellenza, Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini: «Spesso i dati relativi al vino sono considerati come punti di una clasifica e Paesi come Francia, Spagna e Italia vivono in costante competizione. Occorre abbandonare questi meccanismi e guardare in faccia la realtà: i dati dicono chiaramente che in Italia produciamo oltre 40 milioni di ettolitri di vino l’anno, dato che conferma la nostra leadership». Ai talk show moderati dal noto giornalista televisivo parteciperanno Massimo D’Alema, Letizia Moratti, Carlo Dalmonte, Serge Dubois, Giovanni Mantovani, Ruenza Santandrea, Domenico Zonin, Marilisa Allegrini, Mario Moretti Polegato, Ettore Nicoletto, Lucio Tasca D’Almerita.
Ci sarà un confronto serrato con i cugini d’Oltralpe, i «vignerons» dirimpettai del Piemonte. La seconda giornata dei lavori prevede infatti il tema «La Francia, tre eccellenze raccontate dai loro enologi» con Thierry Gasco, direttore Pomerry-Champagne, Berrouet Olivier (Chateau Petrus-Bordeaux), Nadine Gubline (Borgogna). E si parlerà anche di politica comunitaria: nell’anno del boom dell’export il vino italiano ha comunque registrato alcuni segnali di debolezza. E’ sufficiente infatti una decisione un po’ affrettata e non condivisa da parte della Commissione Ue, come quella di mettere in discussione il regime dei diritti d’impianto, per creare difficoltà a tutta la filiera.
Il congresso sarà inaugurato domenica con l’intervento del presidnetedella Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, di Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura Camera, Mario Guidi coordinatore di Agrinsieme e presidente Confagircoltura. Maurizio Martina, ministro Politiche Agricole, e Paolo De Castro, presidente Commissione Agricoltura al Parlamento europeo, interverranno in teleconferenza.
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