«Stiamo procedendo con il monitoraggio a tappeto delle carcasse di cinghiale su tutto il territorio piemontese. Abbiamo campionato in Piemonte 65 cinghiali, 12 dei quali, tutti nella “zona infetta”, sono risultati positivi al test della Peste Suina Africana. Abbiamo in corso 4 analisi, i restanti 49 casi sono negativi. Parallelamente, nella “zona infetta” definita dal Ministero avvieremo il depopolamento dei suini domestici degli allevamenti allo stato brado e famigliari, maggiormente a rischio di contatto con i suini selvatici, mentre non interverremo sugli allevamenti convenzionali, che garantiscono sufficienti condizioni di biosicurezza. Martedì prossimo sarò a Roma con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e con il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti per presentare al Governo il piano degli interventi interregionali elaborato in collaborazione con le organizzazioni agricole. La Regione Piemonte ha già chiesto al Governo un primo stanziamento di 100 milioni di euro da destinare nell’immediatezza a chi avrà delle ripercussioni negative sulla propria attività».
Cosi l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, al termine del Tavolo sanitario sulla Peste Suina Africana con i rappresentanti delle Organizzazioni agricole piemontesi. Al Tavolo ha partecipato il commissario Giorgio Sapino per un coordinamento sulle prossime azioni da attuare sulla base dell’ultima ordinanza ministeriale. È stata predisposto un nuovo decreto del presidente della Regione Alberto Cirio che darà nuove regole sulla prossima attività venatoria
“Sono in atto tutte le azioni di monitoraggio nelle aree infette al fine di avere un puntuale riscontro dell’ estensione del virus”, dichiara l’assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Piemonte, Marco Protopapa. Intanto il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso ha firmato una nuova ordinanza relativa alla gestione epidemiologica.
Nel confermare tutte le previsioni già adottate dal Decreto 3/2022 del 12 gennaio, il nuovo provvedimento prevede l’estensione geografica della zona di controllo dell’infezione ai Comuni compresi nel raggio di 10 km dalla zona infetta, andando così ad interessare i Comuni delle province di Asti, Cuneo ed Alessandria ricompresi in tale raggio.
Nel territorio di questi Comuni viene disposto il divieto di qualsiasi tipo di attività venatoria e di gestione faunistica e la regolamentazione dell’attività agro-silvo-pastorale che deve essere sottoposta al preventivo parere positivo del Servizio Veterinario della ASL competente per territorio.
Le misure hanno decorrenza da lunedì 24 gennaio e saranno aggiornate in funzione dell’evolversi della situazione epidemiologica. L’ordinanza resterà comunque in vigore fino al 30 aprile 2022.
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