Grandine, vento, pioggia. Quando questi eventi meteorologici si abbattono sulla risaia scatta il capitolo avversità atmosferiche. Ed entra in azione il perito estimatore per la valutazione del danno: dipende dalla valutazione e dall’esito della perizia l’ammontare del risarcimento per le aziende agricole assicurate. Ed ecco che il professionista chiamato a svolgere questo compito deve avere competenza e professionalità. In questro ambito si colloca il corso di formazione per perito estimatore che si è svolto a Vercelli, all’Istituto Agrario Ferraris: due giornate, aperte dall’assessore regionale all’agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, con l’intervento della professoressa Lella Bassignana, di tecnici e esponenti del settore, a cominciare da Paola Pietropoli, direttore Condifesa Biella e Paolo Guttardi, direttore Condifesa Vercelli. Degli obblighi professionali e della deontologia nell’espletamento della professione ha parlato Lorenzo Bossotto (Reale Mutua Assicurazioni); Roberto Barbarini (Enpaia gestione separata periti agrari) del Comitato interprofessionale opportunità e welfare su fisiologia del riso e stima dei danni da avversità. E’ seguito l’intervento dell’ispettore agronomo Giuseppe Croce. Maurizio Tabacchi e Massimo Biloni hanno parlato del panorama varietale italiano e delle novità del settore (nuove varietà, nuiova legge sul commercio interno del riso, cenni di analisi sensoriale).
Nella seconda giornata Alessandro Arioli, direttore del dipartimento agricoltuire, food, energy ed environmental sciences su AgricUltura del Terzo Millennio; Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici e scenari per il futuro.
Infine visita alla risera di Stroppiana e incontro con la responsabile Nicole Bassi.
Nella prima foto: da sin. Piero Actis, Giorgio Ferrero e Lella Bassignana
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