Perinotti (Confagricoltura): caro ministro, per il riso aiutaci tu, stiamo toccando il fondo del barile

Perinotti (Confagricoltura): caro ministro, per il riso aiutaci tu, stiamo toccando il fondo del barile

perinottidi Gianfranco Quaglia

<<E adesso, signor ministro, tocca a lei!>>. Così sembra voler dire Giovanni Perinotti, presidente di Confagricoltura Vercelli Biella (nella foto a destra, accanto al direttore Paolo Guttardi) che interviene sulla crisi del settore riso, con alcune proposte e un appello a Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, dopo la presentazione a Bruxelles dei documento sottoscritto dai Paesi europei produttori a Milano. <<Sì, adesso abbiamo bisogno che il ministro ci sostenga in questa battaglia>> continua Perinotti, che aggiunge: <<Puntiamo naturalmente non solo sul ministro, ma su tutti coloro disponibili. Occorre che tutti i parlamentari italiani ed europei ci diano una mano insieme, senza distinzione di appartenenza politica>>.

La battaglia. Come è ormai risaputo, riguarda la revisione dell’accordo Ue-Paesi meno avanzati ai quali è stato concesso dei esportare in Europa prodotto a dazio zero. Una concessione che sta stravolgendo il mercato comunitario del riso, deprimendo i prezzi del Made in Italy.

<<Ci rendiamo conto che l’introduzione della clausola di salvaguardia, da noi richiesta, ormai è un fantasma. Temo che sia l’ultima cosa che Bruxelles concederà, ma la maggior parte dei risicoltori pensa che questo meccanismo possa essere la panacea. Auindi è nostro dovere insistere. Così come chiediamo in sede comunitaria che venga introdotto il concetto della reciprocità. Le regole sanitarie non possono essere rigorose soltanto per noi, devono valere per tutti i Paesi che producono riso extra Ue. Non è possibile tollerare che a noi sia vietato l’uso di alcuni fitofarmaci, gli stessi che invevce sono usati dai competitor. Il triciclazolo, ad esempio, che per noi si è rivelato essenziale nei momenti di attacchi fungini, con le nuove rxestrizioni rischiamo di non averlo mai più a disposizione>>.

Etichettatura d’origine. <<Su questo punto noi di Confagricoltura siamo d’accordo, anche se esiste un rischio: che il Governo approvi e poi venga scaricato sui produttori l’onere della campagna si promozione>>.

Industria sotto attacco. <<L’industria fa la sua parte, è inutile criminazzarla, e noi dobbiamo fare la nostra. Invece di dividerci, i produttori dovrebbero essere più coesi e puntare ancora di più sull’Ente Nazionale Risi, che in questi anni si è dimostrato essere l’ultimo baluardo agricolo>>.

Il fondo del barile. <<Sì, lo stiamo toccando, e la politica, finora assente, se ne deve rendere conto. Un mercato imballato con prezzi nettamente insufficienti a coprire i costi di produzione, una disponibilità vendibile a inizio campagna superiore a ogni aspettativa, 1,6 milioni di tonnellate, contro una media di 1,4 e in aggiunta uno squilibrio varietale rispetto alla domanda potenziale. Occorre lavorare insieme, uniti, con proposte condivise. Da soli non si va da nessuna parte>>.

perinotti

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