“Obiettivo primario, in questo momento, deve essere per tutti i risicoltori italiani, la clausola di salvaguardia da parte della Comunità Europea, l’unico mezzo che possa difenderci dalle improtszioni dai Paesi meno avanzati. Dobbiamo sensibilizzare tutte le istituzioni e arrivare sino a Renzi”. Così Giuseppe Ferraris, presidente della Federazione riso di Confagircoltura, ha concluso il convegno organizzato da Confagircoltura Novara e Vco. Il clima di profonda incertezza che il settore risicolo sta attraversando, ha contribuito a far registrare il tutto esaurito alla sala convegni dell’Hotel La Bussola di Novara, con oltre 200 risicoltori presenti. Dopo i saluti della presidente di Confagricoltura Novara e Vco, Paola Battioli, il direttore dell’Area Economica di Confagricoltura Vincenzo Lenucci, ha relazionato su quali saranno, con molta probabilità, le scelte che il Governo Italiano intenderà adottare per i nuovi pagamenti diretti della riforma Pac 2014-2020. Il contributo per il settore sarà ridotto di circa il 15% nel 2015 e gradatamente si arriverà al 40% entro il 2019. A fronte di questa riduzione verrà inserito il Greening, vale a dire, l’obbligo di coltivare almeno due colture in campo per le aziende da 10 Ha a 30 Ha e di tre colture per le aziende con più di trenta ettari. Sono escluse dall’applicazione del Greening le aziende che coltivano riso per almeno il 70% della propria superficie e che abbiano il resto delle colture non superiori a trenta ettari. Inoltre verrà introdotto l’obbligo di mantenere il 5% della propria superficie ad area a focus ecologico. L’intervento di Mario Salvi, responsabile Area Produzioni Cerealicole di Confagricoltura, si è soffermato sulla riforma della Legge 325/158 sul commercio interno del riso con un approfondimento sui possibili sviluppi futuri.
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