Una stalla trasformata in sala convegni, un compleanno (quello del museo ‘L Civel di Casalbeltrame, nel Novarese, che ha festeggiato i 10 anni) e un dibattito sui museo entografici di tutta Italia. Non poteva esserci miglior evento per celebrare l’anniversario, con la partecipazione di rappresentanti dei musei e sutdenti universitari.
Gli interventi hanno fotografato la realtà attuale dell’etnologia e dell’etnografia in ambito museale, evidenziando l’evoluzione e il moltiplicarsi dei musei etnografici negli ultimi 40 anni.
Ai saluti delle autorià e dell’organizzazione (la presidente dell’ATL della Provincia di Novara MariaRosa Fagnoni, la prof.ssa Eliana Baici in rappresentanza dell’Universit・Edel Piemonte Orientale e della Fondazione BPN), Cristina Guidobono Cavalchini per l’Azienda Agricola La Mondina Riso Buono, e il presidente della Fondazione Artis Pagus Teresio Novella) hanno fatto seguito gli interventi dei relatori, moderati dal giornalista Gianfranco Quaglia.
Gianluca Kannes, ex funzionario della Regione Piemonte, che ha visto il Museo ‘L Civel sul nascere,.con una serie di immagini a tema preparate da Mario Turci.
Giancarlo Andenna, dell’Università Cattolica di Milano, ha inquadrato, il territorio raccontato dal punto di vista etnografico nel Museo ‘L Civel. Un territorio che amiamo chiamare Piemonte Orientale, ma che dal punto di vista storico potrebbe anche essere chiamato ・Lombardia Occidentale
L’evoluzione del numero e delle tipologie dei musei etnografici piemontesi è stata affidata a Davide Porporato, dell’Università del Piemonte Orientale, che ha illustrato come la nascita di musei piccolissimi in paesi ormai spopolati sia davvero una difesa culturale e una necessit・Econcreta di conservazione di memoria e identit・E
Gianpaolo Fassino, dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha mostrato esempi pratici di database e di ricerche e progetti nuovi come il Geoportale della Cultura Alimentare.
La chiusura affidata a Vincenzo Padiglione, direttore della rivista Antropologia Musealee docente a Roma La Sapienza, che ha analizzato l’etnografia oggi e l’inevitabile contatto della disciplina con le nuove tecnologie e il nuovo pubblico.
Poi tavola rotonda tra i musei partecipanti, Oltre ai musei della provincia novarese (Romagnano Sesia, Oleggio e Tornaco) hanno preso parte al dibattito musei dal Lodigiano e dal Cuneese, dal Savonese, dal Mantovano e dall’area torinese. Diverse le realtà museali piccole, nate da collezioni o iniziative private, che hanno animato il dibattito (tra i locali, per esempio, la Cascina Grampa di San Pietro Mosezzo).
Numerose sono le realtà museali che non hanno potuto prendere parte all’evento ma che hanno richiesto gli atti della giornata, a testimonianza dell’alto valore scientifico e di confronto che il convegno ha avuto.
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