di Enrico Villa
La Coldiretti nazionale, come l’Unione Europea e altri stati, sugli Ogm (organismi geneticamente modificati) sono, ormai fuori discussione per le dure prese di posizione anche dei suoi vertici: le manipolazioni genetiche sono negative e, pertanto non Ogm free, in Italia vietate né da diffondere, anche se (n.d.r) di non free ne importiamo a tonnellate con le merendine dei nostri ragazzi e i mangimi a base di mais modificato e soia manipolata nei mangimi indispensabili per la nostra carne e per il nostro latte.
La posizione di Confagricoltura e Cia
Ma per Confagricoltura, e anche per la Cia, è tutto diverso. Confagricoltura in una nota ufficiale diffusa a tutti i mass-media dal suo ufficio stampa, insiste: occorre puntare al miglioramento genetico in agricoltura attraverso gli Ogm non sospendendo la ricerca scientifica, in Italia vietata dal 29 gennaio con il decreto congiunto di tre ministeri: delle Politiche Agricole, della Sanità e dell’Ambiente. Non soltanto. In prima serata, domenica 28 febbraio, il terzo programma della Rai, ha mandato in onda un servizio, di fatto sfidando il ministro delle Politiche Agricole e perentoriamente invitandolo ad intervenire in una prossima trasmissione di Presa Diretta. Senza veli, diversamente da quanto in genere accade nelle emittenti di Stato, ha affrontato il problema Ogm corredando la trasmissione con interviste alla base , cioè ad agricoltori che si lamentano per lo Ogm free in Italia. Paradossalmente gli organismi geneticamente modificati arrivano nel nostro Paese attraverso le importazioni vietate, ma tollerate, delle merendine e dei mangimi. I Nas e le altre forze di polizia, come la Forestale, potrebbero intervenire massicciamente ma, nonostante il decreto di tre ministri, a quanto pare non lo farebbero. E i redattori di Presa diretta di RaiTre insistono come, del resto i più qualificati ricercatori, come i professori Umberto Veronesi (oncologo di fama internazionale) e Elena Cattaneo ( biologa altrettanto famosa, nominata senatrice a vita per i suoi meriti negli studi sulle cellule staminali): la ricerca deve sempre essere libera, e bloccare gli Ogm è un danno per l’Italia nonché per gli altri 27 Paesi partner dell’Europa Comunitaria.
Ormai la polemica sul Ogm sfiora il calor bianco cosicché si rischia di smarrirsi, accettando a scatola chiusa per valide le affermazioni secondo le quali gli Ogm sono contro natura mentre la loro diffusione torna utile soltanto alle multinazionali della chimica e della genetica, rendendo schiava l’agricoltura del mondo perché, con il loro seme modificato, controllano i raccolti. Da anni la Unione Europea si è posta il problema della presunta dannosità degli Ogm. In 15 anni per controlli l’Europa comunitaria ha investito 250 milioni di euro. Tuttavia i dubbi sono rimasti Alla fine, così, il Parlamento di Strasburgo ha assunto una posizione di cautela, lasciando liberi i 28 partner di comportarsi come meglio credono. In Italia i tre ministri delle politiche agricole, della Sanità e dell’Ambiente, il 29 gennaio hanno promulgato il decreto di divieto anche per l’importazione, mentre in Veneto, regione maidicola, al decreto stesso si è contravvenuto o sono state avviate procedure di ricorso. Invece in Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, le decisioni sono state diverse con all’Est l’unico divieto di Putin e della Federazione russa agli OGM. In Europa nel complesso, comunque, a Ogm sono stati seminati 150 mila ettari, vale a dire cinque volte rispetto alla superficie agraria italiana. Intanto, però, l’ISAA (Servizio internazionale per l’acquisizione del biotech) ha fatto sapere che la superficie Ogm nel 2015 si è dilatata di un altro 6% raggiungendo il record mondiale di 181 milioni di ettari, con gli Stati Uniti in una posizione di rilievo, che continuano a collocare nel mondo i loro mangimi, il loro mais e la loro soia OGM. Gli agricoltori che nelle loro aziende avrebbero accettato Ogm sono intorno al 18 milioni. E in mesi di pericolosa e dannosa siccità, i ricercatori hanno messo a punto erba medica e melanzane Ogm che con i nuovi geni ha necessità di poca acqua. La ricerca sta, inoltre, inseguendo la “pietra filosofale” rappresentata dal riso, con il sogno di poca acqua e di minori quantitativi di fitofarmaci che inquinano.
La genetica vegetale, ultimamente si è arricchita del dibattito sulla genetica umana. Tra i due regni biologici, gli scienziati hanno stabilito numerose connessioni. Il genetista Barokh M. Assael ha esortato: ”non abbiate paura della genetica“. E sfatando le paure della gente per l’ereditarietà ci ha anche scritto il libro intitolato “Il gene del diavolo” raccomandando molta corretta informazione per sfatate i luoghi comuni fatti circolare dalle cattive notizie, o anche dai cartoni animati giapponesi. Proprio la serie giapponese Tekken 7, racconta la storia di un personaggio assai cattivo, portatore del gene del diavolo che induce alla grande cattiveria e al disastro. Ma la genetica e i suoi ingegneri sono un’altra cosa. Adesso, più che mai, servono per conseguire risultati positivi anche da un punto di vista economico e ambientale.
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