Sarà una battaglia dura, contro il Nutriscore e a favore del Nutrinform. All’una o all’altra modalità dovrebbe fare riferimento i consumatori europei. La prima, caldeggiata dalla Francia; l’altra, dall’Italia per difendere il Made in Italy. Contro quella che viene considerato un’insidia per la Dieta Mediterranea è intervenuto in questi giorni anche il ministro alle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli: in gioco 46,1 miliardi di esportazioni agroalimentari tricolori.
Tutte le organizzazioni agricole (in prima linea Coldiretti, Confagricoltura, Cia) sono scese in campo per denunciare che l’etichettatura nutriscore francese come quella a semaforo adottata in Gran Bretagna influenzerebbero il consumatore, con un verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. Un sistema fuorviante, discriminatorio che finirebbe per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali.
Al contrario l’appello che 277 scienziati europei ed esperti di nutrizione e salute pubblica e 26 associazioni scientifiche rivolgono alla Commissione europea. Sono 19 i firmatari italiani, tra cui Silvio Garattini e Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, e Walter Ricciardi, esperto di salute pubblica e consigliere del ministero della Salute per l’emergenza Covid-19.
In Piemonte l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa, esprime la posizione piemontese contro la proposta di adottare il Nutriscore: “Accolgo l’appello dell’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia nel fare fronte comune come Regioni italiane e condivido la posizione del ministro Patuanelli e la preoccupazione espressa da tutte le organizzazioni degli agricoltori a livello nazionale e piemontese. Con il Nutriscore si va a colpire i nostri prodotti agroalimentari made in Italy. Il Piemonte con 14 prodotti agroalimentari Dop e 9 Igp esporta sui mercati europei “cibo” di qualità, caratteristica che vale per l’agroalimentare “made in Italy”. Al tempo stesso rimane fondamentale informare il consumatore sul prodotto che sta acquistando, e per questo condivido insieme agli altri assessori regionali l’introduzione dell’etichetta Nutrinform, in cui vengono indicati i valori nutrizionali degli alimenti, dando informazioni più approfondite per assumere una dieta equilibrata rispetto all’assegnazione di bollini colorati dell’etichettatura a semaforo”.
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