“No al parco eolico Monte Giarolo”

“No al parco eolico Monte Giarolo”

“No” al parco eolico in Piemonte. La Giunta regionale del Piemonte, nell’ambito della valutazione di impatto ambientale (VIA) non esprime un parere positivo “Monte Giarolo”, che interessa le valli Borbera, Curone e Staffora in provincia di Alessandria.

Motivazione: la documentazione presentata risulta insufficiente sotto il profilo degli impatti su flora e fauna e altre matrici ambientali, per quanto riguarda agli aspetti geologici, producibilità energetica, paesaggio, viabilità e impatto acustico. Queste mancanze impediscono una valutazione completa degli impatti ambientali correlati alla realizzazione del progetto e non permettono una comparazione oggettiva degli interessi, tra cui la produzione di energia rinnovabile e la tutela del paesaggio e dell’avifauna.

«La transizione verso le energie rinnovabili è fondamentale, ma è altrettanto essenziale valutare attentamente dove e come vengono realizzati i progetti» dichiarano gli assessori all’Ambiente e Energia, Matteo Marnati e agli Enti Locali, Enrico Bussalino.

«Nel caso specifico – rimarca l’assessore Bussalino – oltre all’impatto ambientale, l’area di cantiere sarebbe molto invasiva, soprattutto perché la zona è soggetta a numerosi dissesti idrogeologici. Un tale progetto potrebbe danneggiare il turismo, l’agricoltura locale e la qualità della vita degli abitanti”.

In particolare, aggiunge l’assessore Marnati «abbiamo obiettivi da raggiungere ma la crescita delle fonti energetiche rinnovabili va governata tenendo in considerazione le caratteristiche dei nostri paesaggi, della nostra storia e identità locale. Pertanto, la Regione manterrà alta l’attenzione per tutti i progetti nei quali verrà coinvolta per sua competenza”.

Sul tema interviene anche il presidente Coldiretti di Alessandria, Mauro Bianco: “Dobbiamo garantire gli agricoltori e i consumatori facendo ben comprendere che il cibo è salute e va tutelato. I nostri agricoltori hanno una coscienza ecologica che però non può prescindere dalla terra da cui parte tutto – aggiunge il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. A questa situazione non è certo estraneo il fatto che negli ultimi 50 anni è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3 (-30%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione che rende le superfici impermeabili”.

In Italia oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) sono situati in aree a rischio idrogeologico per frane e alluvioni anche per effetto del cambiamento climatico in atto con una evidente tendenza alla tropicalizzazione: Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.

 

Val Borbera

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