Chicchi grandi come uova, poi un paesaggio invernale. In realtà è stata la grandine che dopo oltre 110 giorni di siccità si è abattuta sul Piemonte. L’agricoltura ha subito gravi danni. Nevicate fino a bassa quota, in Valle di Susa e nelle altre zone pedemontane, fino a Villar Perosa, alla periferia di Pinerolo e nell’alto Canavese, ma soprattutto grandinate intense, in particolare nel Torinese, Cuneese,Alessandrino e anche in provincia di Novara.
Le grandinate più rovinose si sono registrate nel Basso Torinese – tra Chieri, Poirino,Pralormo, Carmagnola – nel Cuneese tra Fossano, Cervere, Bra, Cherasco, ma anche nel Saviglianese, nel Saluzzese nella zona di Revello e a Cavour in provincia di Torino. Altri grandinate si segnalano nel Casalese, in provincia di Alessandria.
“La situazione è critica – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte –perché le precipitazioni si sono rivelate particolarmente violente: a Pralormo sono scesichicchi di grandine grossi come uova. I nostri tecnici sono tutti al lavoro per i primi sopralluoghi, ma per una stima dei danni occorreranno alcuni giorni”.
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, evidenzia che “le colture maggiormente danneggiate sono gli orti in pieno campo e i frutteti. Gli alberi da frutto in questo periodo hanno i germogli molto teneri, che la grandine ha distrutto; alcune piante, per esempio i ciliegi, sono in piena fioritura, per cui si perderà la quasi totalità del raccolto. I tecnici, dai primi sopralluoghi ci segnalano danni anche al legno delle piante”.Ma oltre al danno c’è la beffa. A oggi – spiega Enrico Allasia – non si è ancora aperta la campagna per l’assicurazione agevolata delle colture. Gli agricoltori, pur volendo, non hanno ancora potuto assicurare le loro produzioni: questo significa che senza sostegni pubblici le aziende agricole non potranno contare sul risarcimento assicurativo”.
In queste ore la preoccupazione degli agricoltori è anche rivolta alle gelate che potrebbero verificarsi nelle prossime ore, producendo ulteriori danni.
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