L’isola del tesoro è chiusa con i chiavistelli e per accedervi occorre essere “scafandrati”, indossare l’abito d’ordinanza, composto da camicione, copricapo e calzari. Un “dress code” imposto dalle norme igieniche, non tanto per proteggersi dalla temperatura rigida, quanto per difendere la purezza di un tesoro che aumenta la sua eccellenza maturandola nel tempo. Qui, nelle celle di stagionatura della Latteria Sociale di Cameri, fra le risaie del Novarese, le forme di gorgonzola dolci e piccanti raggiungono la perfezione del gusto, soddisfano i palati più esigenti in Italia e all’estero. Accade in tutti i caseifici che afferiscono al Consorzio di Tutela Gorgonzola Dop. Anche a Cameri il presidente Fiorenzo Rossino e il direttore Gianpiero Mellone, impongono le regole ferree di separazione fra le possibili contaminazioni esterne e il prodotto nella fase di maturazione. Così, quando c’è un visitatore, non si fa sconti a nessuno, almeno sotto il profilo dell’abbigliamento. Neppure all’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa, che pochi giorni fa è stato ospite del caseificio. Anche lui ha indossato i “paramenti” ed è sceso nelle celle che contengono il “tesoro”, come lo chiamano qui: alcune delle forme stagionate finiscono anche sui tavoli di giudici dei più prestigiosi concorsi caseari, come il San Lucio. O addirittura al contest mondiale, come è accaduto qualche mese fa in Gran Bretagna, dove un gorgonzola partito da Cameri ha conquistato il podio dell’erborinato più buono del mondo.
Ora le celle del tesoro sono soggette a trasformazione e si stanno ingrandendo, così come tutto il caseificio che domenica 9 luglio diventa meta anche di una visita guidata in occasione della giornata nazionale delle Pro Loco d’Italia. Un “Open day” alla scopetta del “tesoro”. Il progetto di ampliamento della Latteria è stato realizzato con un finanziamento dalla Regione Piemonte attraverso i fondi del PSR (Programma sviluppo rurale).
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