Ires è acronimo di “Italian Rice Experiment Station”, la stazione sperimentale del riso a Montarsello di Nibbiola, Bassa novarese. Massimo Biloni, che la dirige ed è anche presidente della Strada del Riso Piemontese di Qualità, ricerca ogni giorno linee produttive in grado di soddisfare le richieste dei consumatori, ma soprattutto varietà resistenti agli attacchi dei parassiti e alla siccità. Alcuni nuovi risi sono già in commercio o pronti per essere immessi sul mercato: come Fortunato, Furbo, Sinfonia, Forte, Fiero Felice, Ebano, Gran Cavour (con il chicco più grande del mondo). Sono il risultato di incroci ottenuti naturalmente, non geneticamente modificati. Nei giorni scorsi, durante una visita ai campi sperimentali, Biloni ha presentato anche due nuove linee produttive insolite: Eusake 01 e Eusake02. Denominazioni che traggono origine dal sakè, la bevanda di origine giapponese che ora si sta imponendo in Europa. Queste due nuove varietà sono infatti finalizzate alla produzione di questo alcolico ottenuto attraverso la fermentazione del riso e prediletto in Estremo Oriente, ma già richiesto in bar e ristoranti di molti Paesi europei, tra cui l’Italia. In questa mini-valle del sakè in progetto nasce in collaborazione con la società Yanmar e presto sarà commercializzata. Questo richiamo orientale fa il paio con il riso coltivato e finalizzato alla preparazione del sushi, che sta spopolando in molti locali etnici delle nostre città: chicchi piccoli e tondi, glutinosi.
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