di Enrico Villa
Bisogna ritornare allo sviluppo della meccanizzazione agricola come negli anni Cinquanta e Sessanta. Adesso nelle campagne italiane funzionano ancora trattori, e anche mietitrebbiatrici di quel periodo, obiettivamente un pericolo per quanti se ne servono. Ma, forse, dal 9 al 13 novembre, a Bologna, l’Eima potrebbe confermare che lo scenario cambierà, sia all’interno che all’estero dove l’export è condizionato dalle decisioni sui programmi agricoli come negli Stati Uniti, in Cina e in India. In questi paesi le commodities (Cereali, fra cui il riso e il grano) presentano al momento buone prospettive. E le macchine agricole sono essenziali nella raccolta del prodotto, nonché per il reale l’equilibrio dei prezzi.
Già nel febbraio dello scorso anno, puntualizzando che nel complesso il mercato specifico aveva perso il 4,5%, il Sole 24 ore aveva titolato con soddisfazione: Sono italiani i dieci trattori più venduti nel 2014. E i servizi di comunicazione dell’Eima International avevano anticipato: nella rassegna bolognese, le industrie espositrici saranno 1.900 che rappresenteranno 40 paesi per complessivi 140 espositori di diverse marche “mentre è già confermata la partecipazione di 80 delegazioni estere ufficiali di 70 paesi”. La speranza è che il made in Italy della meccanica agricola innovativa e di precisione finisca in questi paesi aumentando il fatturato, in realtà rimasto più povero da oltre otto anni. Un incentivo in più per l’ìnterno è venuto da un bando dell’Inail per trattori innovativi cui anche fanno riferimento le industrie italiane di macchine agricole. Alla meccanizzazione agricola, per così dire evoluta ma tradizionale, si aggiungerà l’Eima Energy. L’ingegneria agricola si sta sempre più occupando di questo comparto, dal quale dovrebbero essere impiegati “materiali di risulta” trasformati in energia pulita, in sostituzione di quella elettrica nazionale di rete. Nelle edizioni dell’anno scorso di Eima Energy gli espositori esteri (Germania ecc.) furono 39 mila che presentarono circa 50 mila modelli. E anche questi modelli sollecitarono investimenti per costruire piccole “centrali elettriche aziendali” alimentate da mais, lolla di riso, liquami, ramaglie forestali. Verso questo stesso comparto di alta specializzazione è molta attenta l’Unione Europea che ha finanziato un meeting internazionale con il titolo Meccanizzazione agricola: la nuova agenda europea, programmato a Bologna mercoledì 9 novembre con la collaborazione di Federunacoma, dei costruttori CEMA e della Associazione mondiale dei costruttori Agrievolution. Il meeting muoverà le acque anche da un punto di vista delle applicazione e degli auspicati investimenti.
Tuttavia, questo scenario fatto di speranze, di incentivi e di andamenti economici che, assieme, riguardano l’agricoltura e industria, presenta i nodi seguenti: 1)la non sempre aderenza pubblica alla necessità di denaro per passare agli investimenti; 2) i piani di sviluppo rurale attivati dalle Regioni Italiane che non sempre sembrano coordinati alle reali esigenze del mondo agricolo; 3) la presunta sordità del pubblico verso il binomio agricoltura-industria con uguali esigenze sia nello sviluppo che negli investimenti. Anche riferendosi alle circa 16 mila immatricolazioni annuali, Confragricoltura osserva: lo svecchiamento delle macchine agricole verso nuovi mezzi inquinanti e più sicuri è d’altra parte una priorità per le aziende e Confagricoltura chiede con forza interventi rapidi soprattutto sostenuti da una buona dotazione finanziaria. A quanto pare, questo non è il caso del Bando Inail per i trattori innovativi che, entro due anni, prevede un intervento medio di 200.000, una dotazione finanziaria che, alla fine, riguarderà soltanto 600 richieste quando, secondo i dati del Ministero dei Trasporti, in Italia le immatricolazioni sono state 18.178, di cui 1.341 in Piemonte, 875 in Lombardia, 750 in Emilia. Nelle tre regioni, “forti consumatrici” di trattori, in ogni caso gli investimenti sono vistosamente in calo, con riflessi negativi sia per l’agricoltura che per le case costruttrici, molto importanti anche localmente. Il tasto dolente è premuto anche da Massimo Goldoni, presidente dei costruttori di macchine agricole il quale, in previsione dell’Eima osserva: il mercato italiano permane in una situazione molto critica e sconta in questo momento anche il blocco determinato dall’iter di applicazione dei PSR, e dal ritardo del varo degli incentivi governativi per l’acquisto di macchine con elevati requisiti di sicurezza. E così prosegue: in questo momento sono ancora aperti i bandi per l’assegnazione di finanziamenti PSR in regioni importanti come Piemonte, Lombardia e Veneto e il sistema di assegnazione dei 45 milioni stanziati dal Ministero dell’Agricoltura per l’acquisto di macchie sicure, la cui erogazione dovrebbe essere affidata all’Inail, non è ancora stata attivata.
Da un punto di vista industriale, in questo momento, come sotttolinea la Federazione Unacoma, per i trattori il mercato mondiale è verso la ripresa. Infatti, nei primi nove mesi del 2016, la Cina ha immatricolato il 10% in più di macchine agricole e la Turchia il 21%, con la conferma della fase espansiva annuale a 5 punti percentuali. Invece in l’Italia, in Europa e negli USA per la ripresa bisognerà attendere il 2017 e una effettiva dinamica dei redditi agricoli.
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