di Salvatore Vullo
Nella 34° edizione del Vinitaly di Verona, anno 2000, per il Piemonte, venne assegnata a Giuseppina Viglierchio, la Gran Medaglia Cangrande: il prestigioso riconoscimento che ogni anno al Vinitaly la Fiera di Verona assegna ai benemeriti della vitivinicoltura segnalati dalle Regioni Italiane.
La Regione Piemonte, con l’allora assessore all’agricoltura, Giovanni Bodo, aveva segnalato Giuseppina Viglierchio, questa piemontese, grande donna del vino, che era diventata un simbolo di quella lunga e faticosa marcia che avrebbe portato le donne nei ruoli importanti e di primo piano anche nel settore agricolo e vitivinicolo. Giuseppina Viglierchio a lavorare nel mondo del vino aveva cominciato da giovane, nell’azienda di famiglia: la Casa Vinicola Bruzzone di Strevi, in provincia di Alessandria, storica azienda che produce vini e spumanti di alta qualità sin dal 1860.
Nel 1979, dopo l’entrata della famiglia Mariani – Banfi nel pacchetto azionario, l’azienda Bruzzone diventa la VINI BANFI e Giuseppina Viglierchio, vi continua la sua attività nel ruolo di presidente ed amministratore Unico. Ma già nota per le sue spiccate capacità imprenditoriali, commerciali, per il suo stile innovativo , dinamico e moderno, e da donna, Giuseppina Viglierchio, poco tempo dopo, del Gruppo Banfi, capitanato da Ezio Rivella, viene nominata Direttore Commerciale per l’Italia. Gli importanti risultati ottenuti, dimostrati con l’esponenziale crescita del fatturato, fanno sì che nel 1999, assume anche l’incarico di Direttore Commerciale per l’area Europea.
In quegli anni ricopre anche importanti incarichi in diversi enti e organizzazioni Professionali, tra i quali, consigliere e presidente dell’Istituto Talento Metodo Classico e di Tradizione Spumante, consigliere di amministrazione della Federvini, responsabile del Settore Agricoltura dell’A.I.D.D.A. (Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti d’Azienda), componente del Consiglio di amministrazione e della Giunta dell’Unione Italiana Vini.
Nel 1997 viene eletta presidente nazionale della Associazione Donne del Vino: riconoscimento prestigioso e di alto valore simbolico, per Giuseppina Viglierchio: come Donna del Vino “ante litteram” e come socia fondatrice dell’associazione. Negli anni della sua presidenza darà il meglio di sé e darà una forte spinta propulsiva allo spirito e alle attività dell’associazione.
I suoi incarichi e lavori in Italia e all’estero non le impediscono di svolgere anche una lodevole attività, con lo stesso zelo e passione, nel suo Piemonte. Infatti dal 1995 al 1998, ricopre l’incarico di Presidente del “Consorzio per la Tutela dei Vini Brachetto di Acqui, Dolcetto d’Acqui e Cortese dell’Alto Monferrato”. E, a seguire, quella di presidente della Enoteca Regionale Acqui Terme e Vino. Anni di grande impegno e di lavoro per la tutela e valorizzazione dei vini e dei territori dell’Acquese, come dimostra anche il riconoscimento, nel 1996, della DOCG per il Brachetto D’Acqui. Ricordo anche il suo contributo di idee e progetti per l’intero Piemonte e la sua preziosa collaborazione in tante iniziative della Regione Piemonte.
Negli anni successivi Giuseppina Viglierchio aveva assunto altri incarichi e ruoli sempre ardui e difficili, com’era nel suo stile, in aziende in difficoltà o nel lancio di nuove operazioni commerciali. Insomma non amava le cose semplici, non si risparmiava, lanciava il cuore oltre l’ostacolo. Ha continuato a lavorare con questo spirito, fino alla sua morte avvenuta nel 2014 all’età di 75 anni.
E continueremo a ricordarla come una grande donna, e non solo del vino, coraggiosa, che si conquista le cose sul campo, senza lagne, senza invocare protezionismi e “quote rosa”, ma sempre con l’eleganza e il piacere del fare
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