Per fare un tavolo ci vuole un fiore. Così cantava Sergio Endrigo su testi di Gianni Rodari. E per fare un fungo? Occorre una tazzina di buon caffè. Anzi, fondo di caffè, dal quale può nascere uno dei funghi più commestibili. Nessuna suggestione o manipolazione genetica. Il tutto nasce dalla sperimentazione Lavazza-Novamont (la fabbrica novarese della cosiddetta plastica verde), che ha prodotto la capsula ecocompostabile, realizzata in MATER-BI (amido di mais), in questi giorni offerta a delegati e ospiti della Conferenza Internazionaqle sui cambiamenti climatici a Parigi. Una rivoluzione per contribuire alla riduzione delle emissioni. L’iniziativa è già stata testata a Expo 2015 nell’ambito di una campagna di educazione sui temi dell’economia circolare durata sei mesi, con incontri e laboratori al Lavazza Sustainability Hub di Cascina Cuccagna a Milano e un progetto di riutilizzo di racolta fondi esausti di Caffè Lavazza proveniente dall Piazzeta del Caffè di Padiglione Italia. Questo il processo produttivo: i consumatori conferiscono nella raccolta differenzaita degli scarti alimentari il contenuto (fondi caffè) e contenitore (la capsula di bioplastica compostabile) rendendo possibile il riciclo organico di un prodotto altrimenti destinato allo smaltimento indifferenziato. i fondi, raccolti ogni giorno da Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali) dalla Piazzetta del Caffè Lavazza di Expo, sono stati consegnati a <Il Giardinone> per la trasformazione, poi miscelati con spore e altri ingredienti naturali, posti in speciali silos, resistente alla coltivazione verticale. Seguendo una proceduta già sperimentata in Francia da Upycicle, da ogni chilo di caffè nascono 300 grammi di funghi commestibili della famiglia Pleorotus Ostreatus, una delle specie fungine più coltivate e conosciute nel mondo, in Italia è molto comune e denominata orecchione o fungo ostrica. Gastronomicamente molto versatile, sopratutto indicato per cotture alla griglia.
Inoltre il materiale scaturito dopo le fioriture dei funghi è stato utilizzato come concime per le coltivazioni agricole, dimostrando proprietà nutritive e organolettiche superiori alla norma.
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