Giuseppe Martelli, enologo e biologo, direttore generale di Assoenologi, l’organizzazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli, è stato riconfermato dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, per il terzo mandato consecutivo, alla presidenza del “Comitato nazionale vini Dop e Igp”, ovvero del massimo organo consultivo e propositivo del Dicastero dell’agricoltura della Repubblica Italiana, per il settore vitivinicolo.
Prima di lui hanno ricoperto l’incarico: il senatore Paolo Desana, il professor Mario Fregoni, l’enologo Ezio Rivella, il senatore Riccardo Margheriti, il senatore Tomaso Zanoletti e l’onorevole Flavio Tattarini.
Martelli fa parte del Comitato nazionale vini dal 1984, nell’ambito del quale ha ricoperto tutti i più importanti incarichi. Per cinque anni ha avuto la presidenza della Commissione delegata per la Lombardia, per altri cinque quella del Piemonte. Dal 1994 ha fatto parte dell’ufficio di presidenza in qualità di responsabile della Commissione affari generali e per due mandati è stato vicepresidente del Comitato stesso. Nel 2008 è stato nominato presidente dal ministro Luca Zaia, riconfermato nel 2011 dal ministro Mario Catania e oggi dal ministro Maurizio Martina.
Il “Comitato nazionale vini Dop e Igp” ha sede a Roma alo Ministero delle politiche agricole. Piemontese di Galliate (Novara), 65 anni, Martelli durante il periodo universitario ha lavorato in una delle più importanti aziende vitivinicole italiane, le “Tenute Sella & Mosca” di Alghero (Sassari). Nel 1974 ha avuto la cattedra di scienze all’Istituto statale di enologia di Conegliano (Treviso), nel contempo ha operato presso l’Istituto sperimentale per la viticoltura e l’enologia, entità specifica di ricerca del Ministero dell’agricoltura.
Assolti gli obblighi di leva come ufficiale di complemento degli Alpini, ha continuato a insegnare scienze fino alla fine del 1978, anno in cui è stato chiamato a dirigere l’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi), cioè l’organizzazione nazionale di categoria che riunisce e rappresenta i tecnici vitivinicoli. Fondata nel 1891, l’Assoenologi è la più antica associazione di categoria al mondo del settore vitivinicolo.
Dal 1979 Martelli (nella foto con il mintro Martina) rappresenta l’Italia a Parigi, all’Union Internationale des Œenologues, ossia presso la Federazione che, a livello mondiale, raggruppa le associazioni nazionali dei tecnici vitivinicoli. Ente in cui, per nove anni, ha ricoperto la carica di segretario generale, per sei quella di primo vicepresidente e, dal 2002 al 2008 ne è stato presidente. Attualmente ne è presidente onorario. Per questa sua attività internazionale il ministro dell’Agricoltura francese Bruno Le Maire, gli ha conferito nel 2011, l’onorificenza di Cavaliere all’ordine del merito agricolo.
Nel 1984 è stato nominato componente il Comitato nazionale vini, massimo organo ministeriale consultivo e deliberativo per il settore vitivinicolo, nell’ambito del quale ha ricoperto tutti i più importanti incarichi. Per cinque anni ha avuto la presidenza della Commissione delegata per la Lombardia, per altri cinque quella del Piemonte. Dal 1994 fa parte dell’ufficio di presidenza in quanto al vertice della Commissione affari generali e per due mandati vicepresidente del Comitato stesso. Anche per questo il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, nel 2008, gli ha conferito la presidenza che nel febbraio 2012 gli è stata riconfermata per il triennio 2012/2014 ed oggi per il triennio 2015/2017.
Giornalista pubblicista, è autore di oltre 500 note tecniche e di informazione. È coautore di due libri di legislazione vitivinicola e dal 1996 è direttore responsabile della rivista “L’Enologo” che, fondata nel 1893, è la più antica al mondo del comparto. Martelli è relatore in numerosi simposi e congressi in Italia e all’estero, dove, solo negli ultimi anni, ha tenuto conferenze istituzionali sul vino italiano, oltre che in ambito europeo, a Pechino, Shanghai, Hong Kong, Nuova Delhi, Bombai, New York, Montreal, Toronto, Città del Messico, Guadalajara e Hanoi.
Oscar Luigi Scalfaro nel 1996 l’ha invitato al Quirinale per conferirgli, per meriti professionali, l’onorificenza di Commendatore e nel 2004 Carlo Azeglio Ciampi per riconoscergli quella di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.
Giuseppe Martelli è nato e da sempre risiede a Galliate anche se, a malincuore, afferma che i suoi impegni non gli permettono di vivere il territorio come vorrebbe. Ed in effetti la sua attività spazia dalle riunioni ministeriali a quelle dell’Union Internationale des Oenologues a Parigi, dall’organizzazione di corsi di aggiornamento nelle diverse regioni italiane, alla coordinazione delle diciassette sedi periferiche che l’Assoenologi ha a copertura dell’intero territorio nazionale, dalla realizzazione di congressi per mille persone, alla gestione dei diversi uffici operativi, per arrivare a quelli editoriali (l’Assoenologi pubblica, oltre a libri e dispense tecniche, la rivista di settore più antica al mondo, “l’Enologo”, fondata nel 1893 e di cui Martelli è il direttore responsabile).
Giuseppe Martelli è il settimo presidente. Prima di lui hanno ricoperto l’incarico: il senatore Paolo Desana, il professor Mario Fregoni, l’enologo Ezio Rivella, il senatore Riccardo Margheriti, il senatore Tomaso Zanoletti e l’onorevole Flavio Tattarini. Durante la presidenza della Commissione delegata per il Piemonte, Martelli ha portato a positiva conclusione progetti che da tempo giacevano nei cassetti. Basti pensare che in cinque anni ha provveduto al riconoscimento o alla modifica di oltre venti disciplinari di produzione. In provincia di Novara hanno la sua firma, oltre alle revisioni dei principali disciplinari, la Doc di ricaduta “Colline Novaresi” ed il passaggio a Docg del “Ghemme”.
Giornalista pubblicista, il dottor Martelli è autore di oltre 500 note tecniche e di informazione. È coautore di due libri di legislazione vitivinicola e direttore responsabile della rivista “L’Enologo” che, fondata nel 1893, è la più antica al mondo del comparto.
Oscar Luigi Scalfaro nel 1996 l’ha invitato al Quirinale per conferirgli, per me-riti professionali, l’onorificenza di Commendatore e nel 2004 Carlo Azeglio Ciampi per riconoscergli quella di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana.
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