“Negli ultimi sette anni abbiamo vissuto la più profonda crisi economica del dopoguerra, solo ora vediamo i primi segnali di ripresa. Il settore agroalimentare ha subito come tutti, ma ha tenuto. Ora deve vincere alcuni ostacoli strutturali. La sfida è aperta oltre i confini, l’industria alimentare italiana sta imparando a sentirsi di casa ovunque, ma dobbiamo superare l’individualismo e fare sistema”.
Così Cesare Ponti, il <re dell’aceto>, nel suo discorso di saluto alla settantesima assemblea di Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari, oltre 300 soci) di cui è stato presidente per otto anni. Nel passare il timone a Marco Lavazza, Ponti ha tracciato un bilancio dell’attività svolta, con uno sguardo al futuro: “I principali componenti di Aiipa nel 2014 hanno incremento l’export di 4 punti, ma è ancora debole la domanda interna, insomma è necessario fare di più sul nostro mercato, creare i presupposti per restituire potere d’acquisto alle famiglie. Pertanto no a un aumento dell’iva che avrebbe pesanti ricadute sull’occupazione e sui consumi interni. Dobbiamo sfruttare il momento favorevole di Expo per riaffermare il ruolo del settore manifatturiero più diffuso, appinto quello dell’industria alimentare, che dè valore alla filiera agroalimentare e favorisce l’interconnessione con il turismo. E’ necessario portare il nostro export ai livelli dei maggiori Paesi europei>”.
Il neo presidente Lavazza: “È un grande onore per me ricoprire questo incarico, non solo per le responsabilità che comporta, ma anche perché mi offre l’opportunità di portare avanti idealmente l’eredità intellettuale di Emilio Lavazza, che ha ricoperto questo ruolo dal ’91 al ’99. Un ringraziamento particolare va anche al presidente uscente Cesare Ponti per le qualità umane e professionali dimostrate nel corso dei suoi mandati. Il suo prezioso contributo costituirà la base per il lavoro che porteremo avanti nei prossimi mesi, all’insegna della massima collaborazione tra imprese e istituzioni, per consentirci di essere sempre più forti e più consapevoli. Tutti dicono che l’agroalimentare è un settore strategico, mi auguro che non sia solo una tantum. Tutte le nostre aziende sono eccezionali, il mondo è affamato d’Italia”.
I saluti di Ponti eLavazza sono avvenuti durante un convegno, seguito da tavola rotonda, che si sono svolti al Centro Svizzero di Milano e dove sono intervenuti analisti economici e esponenti del mondo imprenditoriale: Enrico Valdani (Valdani &Vicari associati); Maurizio Tamagnini (ad Fondo strategico italiano); FrancescoMutti (ad Mutti); Luigi Scordamaglia (presidente Federalimentare); Antonio Cellie (ad Fiere di Parma). E’ intervenuto anche Mario Pedroni, presidente di Coop Italia. Moderati da Ivo Ferrario, i relatori hanno focalizzato i loro interventi sull’urgenza di sviluppare la presenza dell’export (basti pensare che proprio nell’alimentare la Germania sviluppa un volume doppio dell’Italia) e puntare su nuove strategie per conquistare il mercato domestico. Da Roma in audioconferenza è intervenuto il viceministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ha confermanto l’impegno del Governo per promuovere il Made in Italy agroalimentare nei Paesi dove l’Italian Sounding (il fenomeno dell’agropirateria e dei mearchi contraffatti) è più diffuso: 22 milioni dieuro sono stati stanziati pe una campagna promozionale negli stati di NewYork, Illinois, Texas: “Punteremo sulla spiegazione delvalore aggiunto rappresentato dai nostri prodotti”.
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