L’ape è regina, anzi da francobollo

Nel 2023 il calo di produzione era stato stimato, in alcune aree, tra il 75 e il 90 per cento. Il 2024 ha dato il colpo di grazia. Stiamo parlando di miele italiano, decimato a causa del cambiamento climatico e contrastato anche dalla concorrenza straniera. Un settore in ginocchio, che da anni invoca aiuti e interventi strutturali. Voci che non sempre vengono ascoltate. Ecco perché ogni pur piccolo segnale, anche simbolico, è considerato con la massima attenzione. Come l’idea di dedicare all’apicoltura un francobollo. L’emissione filatelica non è passata inosservata, anzi è stata recepita dai 77 mila apicoltori come un riconoscimento al lavoro da loro svolto, così osserva Raffele Cirone, presidente della Federazione Apicoltori Italiani (FAI), anche per il ruolo di difensori della biodiversità dei paesaggi e degli ecosistemi.

«Il comparto dell’apicoltura, nonostante la sua gloriosa tradizione – ricorda Cirone – è stato considerato per lungo tempo un ‘allevamento minore’: ci sono voluti anni di grande impegno per dotarlo di strumenti normativi, azioni di sostegno, interventi ordinari e straordinari. Questo francobollo, nel definire il valore simbolico e sostanziale del settore, corona dunque i sacrifici di chi l’allevamento delle api lo porta avanti da generazioni fronteggiando ogni tipo di avversità. Un ringraziamento ai ministri Lollobrigida, Urso, al sottosegretario, Luigi D’Eramo, all’ad di Poligrafico e Zecca dello Stato, Francesco Soro e al responsabile Filatelia Italiana di Poste Italiane, Giovanni Machetti, per aver accolto la nostra istanza».

Non è la prima volta che le emissioni filateliche, in Italia, riguardano il mondo della natura. La tematica sugli animali è stata dedicata alla salvaguardia del mare, in particolare alla fauna marina del Mediterraneo, con i pesci in primo piano. Altri francobolli hanno immortalato i cosiddetti “domestici” (gatti, cani). Ma anche gli uccelli, le farfalle. E gli esemplari rarissimi, in estinzione, come la lucertola delle Eolie.

(L’analisi del 3 gennaio 2025)

 

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