“La sicurezza degli anziani – la prudenza non ha età”. Questo il titolo del convegno che si è svolto nell’ambito dell’assemblea dei pensionati piemontesi che fanno capo a Confagricoltura. Si è svolto all’Hotel Il Bocciolo di Orta San Giulio (NO), organizzato quest’anno dalla sezione provinciale ANPA di Novara, presieduta da Pierantonio Quaglia.
“La riunione annuale dell’ANPA è da sempre un’occasione ricca di significati e importante per confrontarci su tematiche interessanti per tutti coloro che vivono e sono coinvolti in agricoltura” ha affermato il presidente provinciale di Confagricoltura Novara Giovanni Chiò aprendo i lavori del convegno.
A illustrare alcune tecniche per difendersi efficacemente dalle truffe che, nell’ultimo periodo, colpiscono in particolare le categorie più fragili è stato il maresciallo Di Blasi del Comando dei Carabinieri di Orta.
L’on. Angelo Sartori, vicepresidente nazionale vicario, segretario e fondatore della prima associazione pensionati di Confagricoltura ha poi ribadito: “Gli anziani sono un irrinunciabile patrimonio umana di saggezza, affetto, storia. Questa inestimabile risorsa va sostenuta e potenziata valorizzando sentimenti e solidarietà, ma anche con provvedimenti che diano serenità a chi ha lavorato una vita”.
Il presidente regionale del sindacato piemontese Ernesto Balma, ha ricordato l’impegno profuso per tenere unito un gruppo che, di anno in anno, vede sempre più associati: “Il Piemonte è tra le prime regioni in Italia per numero di aderenti”.
Per Confagricoltura Piemonte, il presidente Enrico Allasia ha rimarcato l’importanza di investire nuove risorse per rilanciare e tutelare l’agricoltura piemontese attraverso il lavoro dei giovani, che dovrebbero costituire il necessario ricambio generazionale, ma che oggi purtroppo rappresentano solo il 21,6% delle imprese agricole.
“E’ necessario un welfare sociale con politiche serie e applicabili alle aziende agricole e alle famiglie, di medio e lungo periodo con un coinvolgimento di tutte le fasce di età e genere” afferma Lella Bassignana, direttore dell’associazione datoriale piemontese: “Molte delle nostre aziende si trovano in territori piuttosto isolati, pertanto si deve tenere presente il contesto sociale in cui normative e sussidi verranno applicati”.
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