La scomparsa di Ezio Candellone, punto di riferimento dei risicoltori

La scomparsa di Ezio Candellone, punto di riferimento dei risicoltori

Ezio Candellone ci ha lasciati, stroncato da un male incurabile, nella sua casa di Vercelli. Il mondo del riso perde un simbolo, un riferimento degli agricoltori, un tecnico di vaglia, competente.

«Un uomo giusto, cordiale, pronto ad aiutare gli altri, di spirito, disponibile, curioso, ironico, sempre sorridente» ricorda il presidente dell’Ente Nazionale Risi Paolo Carrà, aggiungendo due doti: «senso del dovere e senso di appartenenza all’Ente».

Candellone era infatti responsabile della sezione Ente Nazionale Risi di Vercelli, da cui dipende il centro operativo ed il magazzino di stoccaggio di Formigliana. Dichiara Carrà: «Il suo ruolo lo portava costantemente a confrontarsi con gli agricoltori, con i risieri, con i mediatori e questo gli permetteva di cogliere gli umori della piazza, le necessità, i timori. Mi ha sempre colpito il suo senso di appartenenza alla struttura che lo portava ad impegnarsi al massimo affinché l’Ente facesse bella figura. Ho un ricordo di quando organizzammo a Vercelli presso la Camera di Commercio “Bimbi in Cucina, Mamme in Classe”, format di Fondazione Veronesi. In quell’occasione Ezio dovette gestire insieme ai collaboratori, l’allegra moltitudine di bambini giunti in numero superiore al previsto, saper far fronte agli imprevisti della “diretta” durante la cottura delle ricette preparate dai bimbi, il tutto fatto in modo egregio».

Infine un ricordo struggente: «Andai a trovarlo in ospedale: vicino al letto la moglie Gianna gli aveva posto una pannocchia di Carnaroli» rammenta Carrà.

Ezio Candellone lavorava all’Ente Risi dal 1981, prima a Milano, quindi a Vercelli. Lascia la moglie, Gianna Baucero, e un figlio.

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