Quasi 270 mila bovini(268 mila per l’esattezza) dei quali il 95% allevati in Piemonte, in 4300 aziende zootecniche distribuite in 44 province, la Razza Piemontese è la prima in Italia per produzione di carne.
Sono i dati emersi all’assemblea di bilancio annuale dell’Associazione regionale allevatori del Piemonte. L’Arap, hanno spiegato il presidente Roberto Chialva e il direttore Tiziano Valperga, ha ultimato il percorso di riorganizzazione incorporando le associazioni provinciali. Entro il 2017 si completerà anche la fusione dei laboratori di analisi di Torino e Cuneo, dando vita a un unico polo di alto livello nel capoluogo della Granda.
“L’Arap è un modello per l’Italia – ha sottolineato nel suo saluto l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero – essendo fra le primissime associazioni ad aver centrato l’obiettivo della riforma del sistema allevatoriale. La carne e il latte del Piemonte hanno le carte in regola per competere su un mercato sempre più globalizzato, all’insegna dell’allevamento sostenibile e della bio-sicurezza alimentare per i consumatori”.
Richiamando la recente vicenda dell’annunciata calata di scure ministeriale sui fondi per il sistema allevatoriale del 2017 (trasferimenti alle Regioni ridotti da 22,5 a 7,2 milioni di euro, con una perdita secca per il Piemonte pari a 1 milione 650 mila euro), minaccia poi rientrata con un provvedimento del governo e l’impegno delle Regioni, il presidente Chialva ha tratteggiato il cammino dell’Arap dal 2013 in poi. “La ristrutturazione del nostro sistema si è svolta in varie fasi ed è stata sostanzialmente dettata da un consistente taglio delle risorse pubbliche stanziate per le nostre attività istituzionali (oltre il 40%) che ha determinato una importante riduzione del personale, attualmente di 150 unità. Il contestuale sforzo da parte di tutti – ha sottolineato Chialva – ci ha consentito di mantenere, e oggi possiamo dire in qualche caso incrementare, il livello dei servizi alla stalla per tutte le tipologie di allevamenti”.
A riorganizzazione avvenuta, i conti di bilancio 2016 portati all’approvazione dell’assemblea parlano di un incremento dei proventi, che rispetto al 2015 si attestano a 12 milioni 293.176 euro, con una piccola perdita di 133 mila euro peraltro ampiamente compensata dall’aumento del patrimonio dell’associazione regionale.
Tiziano Valperga: “Il numero degli allevamenti associati, sia da latte che da carne, è aumentato dai 5697 del 2013 ai 6053 del 2016. Secondo: sono stati sviluppati nuovi servizi in ambito anagrafe, controlli funzionali, assistenza tecnica e consulenza, assistenza e controlli impianti mungitura, analisi di laboratorio, valutazioni morfologiche, distribuzione seme etc, attuando costruttive sinergie con le associazioni nazionali e in particolare con l’Anaborapi (Razza Piemontese), senza dimenticare le preziose collaborazioni con l’Università di Torino e, recentemente, con il Servizio sanitario piemontese (vedi il monitoraggio dell’IBR sui bovini da latte)”.
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