La nutria, roditore che popola la Valle del Ticino e le campagne novaresi, è approdata in Parlamento. L’animale, considerato nocivo per l’agricoltura in quanto scava cunicoli,m provoca danni alle strade poderali, distrugge raccolti, sfugge al controllo e alla caccia anche perché gode di speciali protezioni, questa volta è finito dritto dritto nella gabbia del decreto <Competitività>. Un emendamento, già approvato in Senato, consente l’abbattimento di questi roditori non autoctoni con tutti gli strumenti a disposizione (trappole, gabbie, fucili, cloroformio) e senza più bisogno di speciali autorizzazioni. Le nutrie vengono equiparate alle talpe, ai ratti, ai topi, e considerate una specie nociva, cacciabile tutto l’anno. Il provvedimento dovrà trovare ora conferma nel completamento dell’iter legislativo in Camera dei Deputati. L’iniziativa ha visto il decisivo impegno del sottosegretario alle Riforme e ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti. “Va premesso che gli imprenditori agricoli sono i primi difensori della natura e degli ecosistemi” commentano il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale di Novara-Vco, Federico Boieri e Gian Carlo Ramella.
“Ma in ampie fasce del nostro territorio, siamo di fronte ad una vera emergenza, provocata dalle continue incursioni di specie invasive e, spesso, senza antagonisti naturali. Di conseguenza, il vero amore per il nostro ambiente non può prescindere dal buonsenso e da opportune misure di contenimento e controllo. Si è compiuto un primo passo importante, è fondamentale che questo percorso prosegua. Occorre agire con determinazione e tempi rapidi, e per questo è doveroso rinnovare appello sia alle istituzioni nazionali che all’appena rinnovato consiglio regionale.
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