C’è stato il tempo della Milano da bere. E ora c’è la Milano del gorgonzola. L’erborinato più famoso al mondo, nato peraltro in Lombardia, ha invaso la metropoli inoccasion edi Expo: sulla metro, sui tram, sui tetti, per le strade. Un «packaging» globale, un avvolgimento senza precedenti che il Consorzio per la tutela del Gorgonzola, con sede a Novara, ha deciso di lanciare attraveso una campagna pubblicitaria accattivante. Testimoniallo chef Antonino Cannavacciuolo: la sua immagine campeggia anche di notte, illuminata, sui palazzi di Milano in questi mesi capitale del mondo grazie alla spinta di Expo. E lui, lo chef delle «Cucine da incubo», ammicca sornione: «Hanno dovuto rinforzare le fondamenta degli edifici per sorreggere la mia stazza».
Sulla terrazza del Padiglione CIBUSèItalia di Federalimentare allestito a Expo, il gorgonzola è stato il protagonista di una serata che ha coinvolto produttori, operatori del settore, giornalisti, autorità, politici. Con lo chef Cannavacciuolo, il conduttore Nicola Savino, i ltrasformista Arturo Brachetti.
Il formaggio italiano, terzovaccino dopo i due grani, sta volando: +16 per cento l’export nei soli primi tre mesi di quest’anno. Un record. Un altro primato storico è stato raggiunto nel 2014, con 4.443.538 forme prodotte.
laserata ha celebrato anche la nascita dell’applicazione per smartphone dedicata al gorgonzola Dop: è gratuita ed è pensata pe interagire con gli amanti di questo formaggio che coinvolge 3000 aziende agricole e 38 produttori, giro d’affari 550 milioni di euro. In crescita la produzione, ma anche i consumi (+6,4% lo scorso anno), come ricorda il presidente del Consorzio, Renato Invernizzi e i vicepresidenti Fabio Leonardi e Fiorenzo Rossino.
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