Al Centro ricerche dell’Ente Nazionale Risi, si è tenuta l’Assemblea di AIRI (Associazione industrie risiere italiane), con un ospite d’eccezione: Jeroen Smits, il responsabile del riso nella direzione generale agricoltura della Commissione Europea, per la prima volta in visita al settore risiero italiano. Smits è stato coinvolto in una serie di iniziative organizzate da AIRI, tra cui assume particolare rilevanza l’assemblea dei soci, momento in cui si è sviluppato un interessante confronto tra industriali e Commissione Europea, alla luce delle recentissime novità emerse a livello di governance e di indirizzo politico in Europa. Il presidente, Mario Francese ha ricordato che AIRI tutela gli interessi delle industrie risiere italiane dal 1965, detenendo oggi una leadership commerciale nell’Unione Europea che arriva a coprire oltre 1/3 di tutto il consumo comunitario. Ha quindi sottolineato come la Commissione Europea debba lavorare per preservare e ove possibile, incrementare con ambizione, le superfici coltivate a riso in Italia ed in Europa. Questo è possibile solo con un cambio di approccio strategico da parte di Bruxelles, che deve considerare il riso e il sistema alimentare tutto come sensibile e proteggere l’interesse di produttori e industriali comunitari.
Inoltre Francese ha sottolineato l’importanza di tutelare il settore dalle importazioni non regolamentate, ricordando come elementi di grande preoccupazione e rischio: l’incremento spregiudicato dell’import di riso confezionato, gli accordi commerciali in negoziazione con paesi produttori di riso e dal potenziale invasivo elevato come India e Tailandia, la necessità di disporre di salvaguardie adeguate e rapide qualora le importazioni da paesi EBA (everything but arms), producessero un danno al settore europeo.
Jeroen Smits ha focalizzato l’attenzione degli industriali sul momento in corso a Bruxelles. È recentissima infatti la pubblicazione di un nuovo documento di indirizzo, il c.d. “Dialogo strategico per il futuro dell’agricoltura comunitaria” che influenzerà tutta la legislazione a venire in materia di agricoltura. La stessa presidente Von der Leyen, nel discorso di presentazione dei nuovi Commissari, ha posto l’accento sull’importanza dei principi ivi espressi. Questi gli aspetti evidenziati da Smits:
- È un documento attorno a cui vi è il consenso di tutti i portatori di interesse;
- In parte assorbe ed innova e gli obiettivi della precedente strategia farm to fork;
- Mette l’accento sull’importanza di tutelare la produzione agricola come principio fondamentale di tutta la legislazione futura;
- La sostenibilità è vista in chiave imprenditoriale e quindi come opportunità, non come limite o costo;
- Si prospetta un cambio di rotta nelle strategie commerciali e nei negoziati: escludendo i prodotti agricoli da un lato, oppure prevedendo norme di reciprocità concrete che mettano gli operatori comunitari sullo stesso livello degli operatori esteri.
- Si auspica un maggiore rapporto tra Associazioni e Commissione Europea, emergendo la necessità di prestare più attenzione alle specificità dei settori
Nel dibattito con i Soci di AIRI Smits ha ricordato che questo è un momento determinante per il futuro dell’Europa, e che proprio in campo agroindustriale e alimentare si sta intraprendendo un percorso in controtendenza rispetto alla dialettica “green” priva di concretezza e più nella direzione di fornire gli strumenti adeguati alle filiere per essere sostenibili e difendere il proprio reddito.
L’incontro si è concluso con l’auspicio di proseguire ed implementare la storica collaborazione tra l’Associazione e la Commissione Europea, proprio nel senso espresso dal nuovo piano strategico per l’agricoltura.
“Jeroen Smits – sottolinea una nota di Airi, presidente Mario Francese – arriva in Italia in un periodo denso di novità sul versante comunitario, in un momento in cui gli occhi di tutto il mondo sono puntati sulla nuova composizione della Commissione e sulle strategie di recente pubblicazione come il Rapporto sulla competitività europea di Draghi e il Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura europea. Destano infatti interesse nel settore risiero la necessità evidenziata di ridurre la dipendenza da fonti esterne per le materie prime e la necessità di incrementare il supporto finanziario per la transizione sostenibile in ambito PAC, oltre che il riconoscimento del settore come strategicamente rilevante e sensibile nelle trattative commerciali con i paesi terzi”.
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