Italia a cavallo. E’ il caso di dirlo a Verona, dove da 120 anni va in scena Fieracavalli- Quest’anno con oltre 160 mila visitatori. “Un momento importante perché in questa manifestazione non si parla solo di cavalli, ma anche di tutto quello che ci sta attorno, che significa agricoltura, turismo, istruzione, salute, visto che il cavallo è forse l’animale più idoneo per la pet therapy”. Con queste parole – insieme ai colleghi Matteo Salvini, ministero dell’Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri e Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e le Disabilità – il ministro delle Politiche agricole e del Turismo, Gian Marco Centinaio, aveva inaugurato Fieracavalli 2018, annunciando, in occasione proprio dei 120 anni della rassegna internazionale di Veronafiere, una legge sull’equiturismo. «La Regione Veneto ce l’ha già – ha proseguito Centinaio – e anche noi andremo avanti con una legge sul turismo “lento” a livello internazionale, in cui il cavallo rientra a pieno titolo». Non manca l’attenzione per il compleanno di una manifestazione che ha coinciso con la nascita della Fiera di Verona, nel 1898. «Complimenti e altri 120 anni!» ha concluso il Ministro.
Per sport o per hobby più che per lavoro – passando dalla rivoluzione industriale fino a quella digitale – la millenaria passione per il cavallo coinvolge ancora oggi un italiano su 4 e il 30% delle famiglie italiane, con uno ‘zoccolo duro’ di 3,2 milioni di praticanti (8%) della popolazione attiva (18-65 anni, a esclusione quindi dei minorenni) che è montato in sella negli ultimi 12 mesi. Un esercito pacifico di cavalieri composto in maggioranza dai generation X, laureato, del Nord Italia, con reddito medio-alto e soprattutto con una predilezione quasi plebiscitaria per passeggiate e turismo equestre, praticati nel 90% dei casi.
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