“Un’esperienza bandiera per il Paese”. Così ha detto Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, durante la celebrazione dei 150 anni del Canale Cavour, organizzata nella sala Cavour del ministero, più noto come il “Parlamentino”. Un evento voluto dalle Associazioni d’irrigazione Est e Ovest Sesia, con la Coutenza Canali Cavour, per portare a Roma il “futuro storico” del Canale, tra vocazione agricola e valorizzazione del territorio. A questo secondo appuntamento, che segue la giornata solenne di Vercelli con l’intervento del Capo dello Stato, erano presenti gli esponenti della risicoltura italiana, oltre ai vertici del mondo dell’irrigazione. Giornata storica, in un luogo carico di significato, dove l’attrice novarese Lucilla Giagnoni ha coordinato l’incontro e riproposto la proiezione del video “Un sogno d’Italia” di Matteo Bellizzi, commentando i passi salienti di quell’avventura che durò mille giorni, tutto di braccia e badile. Poi gli interventi di Giorgio Ferrero (assessore all’agricoltura della Regione Piemonte) che ha parlato di quell’opera come “di un grande coraggio di cambiamento”. E Diego Terruzzi, dirigente della Regione Lombardia: “Siamo in una fase di forte sinergia con il Pimeonte, in particolare con l’Est Sesia, per gestire al meglio e insieme le acque”.
Dal passato al presente e al futuro. L’ingegner Roberto Isola, direttore generale Est Sesia e Coutenza Canali Cavour, ha annunciato un progetto di ingegneria naturalistica per migliorare la fruibilità del Canale, con soluzioni replicabili lungo tutto il percorso: “Stiamo pensando a una ciclostrada con la realizzazione di barriere-siepi protettive, utilizzo delle acque anche sotto il profilo della pesca sportiva, nuove tecnologie per la manutenzione del verde in collaborazione con il Politecnico e l’Università di Torino”. Un’idea condivisa da Riccardo Palma, docente di architettura di Torino: “Gli 82 chilometri del Canale Cavour dovranno essere una piazza lineare, una finestra sul paesaggio e porta d’ingresso del turismo proveniente dal Lago Maggiore”. Sulla fruibilità e le potenzialità è intervenuto con una “case history” anche Ippolito Ostellino, direttore Parco del Po della collina torinese. Francesxco Vincenzi, presidente di Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigue): “Stiamo parlando di futuro, quest’opera non è destinata solo agli agricoltori, anche all’ambiente. Oggi stiamo raccontando una nuova pagina, con investimenti che rimettono al centro l’agroalimentre irriguo”.
Lo stretto legame fra irrigazione e produzione, territorio e realtà economica, è stato tracciato da Roberto Magnaghi, direttore Ente Nazionale Risi: “Parlano i numeri: 4100 aziende, 1,5 milioni di tonnellate di riso, 100 impianti di trasformazione, un fatturato di 500 milioni di euro più un miliardo di euro per il riso lavorato. Così come il Canale Cavour anche il riso deve avere un futuro, lavorando tutti insieme per allontanare le nubi all’orizzonte, quelle delle importazioni a dazio zero dal Sudest asiatico. Tutelando il riso italiano difendiamo anche la tradizione gastronomica. Il nostro riso non sfama, fa godere il consumatore, perché è una eccellenza”.
Luca Bussandri,direttore di Ovest Sesia, ha ricordato come quest’opera rimarrà sempre una infrastruttura strategica. E su questo punto il ministro Martina ha fornito assicurazioni: “Con una delibera Cipe abbiamo definito risorse finanziare per 6 milioni di euro: consentiranno di lavorare su una progettazione esecutiva di potenziamento, in relazione agli altri finanziamenti europei destinati all’intera opera. E’ l’asse giusto per onorare la storia di questa infrastruttura”.
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