Ripartire dalla mimosa, simbolo della festa della donna, per dare fiato anche a un settore in difficoltà, quello del florovivaismo. Lo sottolinea Renzo Marconi, presidente di Asproflor (Associazione Produttori Florovivaisti Italiani): <Donare mimose e fiori 100% italiani aiuta a garantire futuro a un settore, quello del florovivaismo, già molto penalizzato dalla congiuntura economica. La festa della donna per molti settori della floricoltura e del florovivaismo rappresenta il primo vero banco di prova della nuova stagione: alla cura, alla vendita e alle coltivazioni di fiori e piante all’aria aperta o in colture protette si dedicano oltre 47.400 imprese italiane che generano un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro, rappresentando il 7% dell’intera PLV agricola e occupando circa 150.000 addetti per la gran parte a tempo indeterminato. Quest’anno l’inverno mite ci ha garantito mimose di ottima qualità. Le nostre imprese, però, guardano ad un mercato dove i prezzi sono fermi e gli acquisti in calo e all’imminente avvio della primavera 2015, considerata come già lo scorso anno un vero e proprio spartiacque per la sopravvivenza economica di molte nostre imprese florovivaistiche>. Non solo mimose: Asproflor ha rinnovato anche l’invito ad acquistare le gardenie di Aism che saranno distribuite in 4.000 piazze italiane. I fondi raccolti saranno impiegati in progetti di ricerca per trovare nuovi trattamenti per le forme gravi di sclerosi multipla, oggi senza terapie”. Grazie ad Asproflor, la valorizzazione del fiore italiano e del lavoro dei produttori passa ormai da oltre 10 anni anche attraverso il concorso ‘Comuni Fioriti’ che valorizza il ruolo delle produzioni florovivaistiche nazionali nei paesi e città di tutta la penisola: ciò contribuisce anche a creare ed accrescere il nascente ‘turismo del verde e dei fiori’, raccontato ogni anno dalla Guida ai Comuni Fioriti d’Italia (quella del 2015, dopo l’anteprima alla Bit di Milano, sarà distribuita a partire dalle prossime settimane)..
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